In tanti questa mattina si sono recati nella chiesa Madre di Partinico per partecipare ai funerali di Ignazio Giordano, uno dei cinque operai morti nella strage di Casteldaccia. Dura l’omelia di monsignor Gualtiero Isacchi, arcivescovo di Monreale: “Il modo in cui Ignazio ha lasciato i suoi affetti più cari, il modo in cui ha perso la vita, è profondamente ingiusto”, ha detto. “Morire sul lavoro è un segno preoccupante di una società fragile, nella quale non c’è lavoro per tutti e quando c’è, spesso non è dignitoso, è sottopagato, non è rispettoso della dignità umana”.
Una chiesa stracolma di parenti, amici e anche conoscenti. Tanto il dolore e le lacrime per delle morti ingiuste e che potevano benissimo essere evitate. Ignazio ha lasciato la moglie e tre figli. “Hai lasciato un vuoto che non si potrà più colmare se non di vecchi ricordi. Ci hai lasciato una grossa responsabilità: prenderci cura di mamma – dice uno dei figli – e cercheremo di non farle mancare niente come facevi tu. Lotteremo per sapere la verità, cosa ti ha portato via da noi. Questa è una promessa che ti facciamo e che manterremo. Papà, grazie per averci educato e tutti gli insegnamenti. Vorremmo fermare il tempo e tornare indietro per fare in modo che quel lunedì non ci fosse mai stato. Avremo voluto vederti accanto a noi nel realizzare i nostri sogni, ma sono sicuro che da lassù ci vedrai e sosterrai. Fai buon viaggio, papà. Che non sia un addio, ma un arrivederci”.
Dopo la tragedia del 6 maggio a Casteldaccia, dove cinque operai hanno perso la vita, il sindaco metropolitano Roberto Lagalla ha proclamato il lutto cittadino nei Comuni dell’Area Metropolitana di Palermo per la giornata di lunedì 13 maggio. Con questo atto l’Amministrazione metropolitana intende interpretare, in modo solenne, il comune sentimento di dolore di tutti i cittadini dell’intero territorio metropolitano ed esprimere alle famiglie delle vittime un profondo senso di cordoglio.