Brutta storia di violenza a Partinico, città nella provincia di Palermo. Un “datore di lavoro” è stato arrestato perché picchiava violentemente, da oltre dieci anni, il suo “dipendente“. Una cattiveria inaudita che, nel gennaio 2018, aveva spedito il sottoposto, in codice rosso, in ospedale dopo un’aggressione a calci e pugni scaturita da futili motivi. Il regno del terrore di Pietro Cangemi, 49enne venditore di prodotti ortofrutticoli di Partinico, è finalmente terminato: l’uomo è stato arrestato dalla polizia con le accuse di lesioni gravi, minacce e violenza fisica e psicologica.
L’ambulante vessato dal “datore di lavoro” era stato portato in ospedale d’urgenza: privo di coscienza, l’uomo mostrava segni inequivocabili di violenza, in virtù della presenza di ematomi al volto, emorragia dall’orecchio e lesioni alla colonna vertebrale che l’hanno spedito al reparto di rianimazione. L’aggressione, secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, sarebbe stata opera di Pietro Cangemi che, con calci e pugni, avrebbe mandato in ospedale il suo “dipendente“. Non è l’unico episodio violento che ha contraddistinto il rapporto lavorativo tra i due: da oltre dieci anni, infatti, il sottoposto veniva maltrattato dal venditore ortofrutticolo.
Tra i due, ovviamente, non c’era alcun contratto lavorativo in essere: l’ambulante prestava la sua forza lavoro dalle 7 alle 17:30 vendendo i prodotti alimentari in giro per Partinico e zone limitrofe e, a fine giornata, spartiva l’incasso con Cangemi. I maltrattamenti, secondo le ricostruzioni, avvenivano proprio in quel determinato frangente: il “datore di lavoro” accusava spesso il “dipendente” di fare la cresta sull’incasso o di aver danneggiato i mezzi che gli forniva per lavorare. Ogni scusa era buona per attuare minacce e percosse. Ma questa volta è tutto finito: dopo le parole dell’ambulante, Cangemi è stato arrestato dai carabinieri.