La “Partita della Vita” al Barbera, polemiche sui costi dello Stadio: “Trattati dal Palermo come un ente su cui guadagnare”
“In passato ho aiutato il Palermo Calcio, e questa è stata la riconoscenza. In totale, visti i 27.000 euro di costi sostenuti, è stata una serata di sensibilizzazione, ma non di beneficienza”. Così Antonio Iacono, responsabile del Trauma Center di Villa Sofia e del Progetto sulle miolesioni e organizzatore della “Partita della Vita” a sostegno di Faip
Importante evento di solidarietà e sensibilizzazione ieri sera, 16 giugno, al Renzo Barbera, a supporto della Faip, Federazione Associazioni Italiane Paratetraplegici. Alla manifestazione, promossa dall’Azienda “Ospedali Riuniti Villa Sofia“, hanno partecipato la Nazionale italiana comici, la Nazionale calcio Deejay e la squadra dell’ASS. Medici Palermo, con una rappresentanza dell’A.S.D. Polizia di Stato e C.S.A.In. Palermo.
Nonostante il messaggio desiderato sia arrivato ai 3.000 presenti al Barbera, tuttavia, il contributo di beneficienza previsto dalla vendita dei biglietti non potrà essere utilizzato in toto per la finalità prevista. Il motivo è dovuto ai costi spropositati che il Palermo Fc ha addebitato agli organizzatori dell’evento. Tra questi anche Antonio Iacono, responsabile del Trauma Center di Villa Sofia e del Progetto sulle miolesioni, che ha spiegato a Palermo Live i motivi della sua rabbia per quanto di brutto è accaduto, pur nella straordinaria bontà del senso dell’evento.
IL DOTTOR IACONO: “14 MILA EURO DI SERVIZI, MA QUALI SERVIZI?”
«Il Palermo Calcio ci ha fatto pagare 14.500 euro circa, più altri 3.000 euro, pochi minuti prima che iniziasse la partita per l’affitto dei due schermi giganti – afferma Iacono -. Inoltre, per fare funzionare tutto al meglio, ho dovuto prendere anche il personale adatto, al quale ho dovuto riconoscere un complessivo di ulteriori 9.000 euro, per un totale di circa 27.000 euro. Ricordando che lo stadio è comunale, e dunque questi soldi li avrei dovuti riconoscere al Comune, la società ha conteggiato le spese come se stesse affittando o dando in gestione l’intero stadio. Tuttavia l’impianto è stato aperto solamente nel settore della tribuna e della gradinata inferiore, tutto il resto era chiuso. Ma nonostante ciò abbiamo dovuto pagare 4.000 euro di pulizia. Oltretutto, in previsione del Palermo Festival, una parte dalla struttura era inaccessibile a causa di lavori in corso.
Parlano di 14.000 euro di servizi, ma quali servizi? – prosegue il medico -. Sono stati costi che abbiamo dovuto sostenere, perché più volte mi è stato ripetuto “o così o non abbiamo nulla da fare”. Oltre alla pulizia ci sono anche 1.800 euro di spese per gasolio per i gruppi elettrogeni, calcolabili solo se questi entrano in funzione; in caso contrario dovrei pagare gasolio se non viene utilizzato? Poi, ancora, 2.000 euro di noleggio stadio, ovvero la cifra che si dovrebbe corrispondere per l’intera giornata me l’hanno fatta pagare per mezza giornata.»
“PARTITA DELLA VITA”, ANTONIO IACONO: “SPORCIZIA NEI BAGNI E IN CAMPO NEANCHE LE BANDIERINE DEL CALCIO D’ANGOLO”
«Abbiamo pagato l’acqua per l’intero stadio – sottolinea Antonio Iacono – e 2.600 euro di manutenzione campo, quando invece il prato verrà presto rizollato e appianato, dicendo che era “per mantenere il prato verde dal lunedì al giovedì”, per tre giorni. E non c’erano neanche le bandierine del calcio d’angolo, seppur sapessero che si doveva disputare una partita di calcio. I bagni erano in uno stato indecente, le persone non ci andava perché non si poteva entrare. Dietro le porte c’erano ancora le bottigliette d’acqua della partita precedente a terra.
Tu sai che devono venire le squadre nazionali di comici, dottori e dj e inizi i lavori di ristutturazione il lunedì, quando il giovedì c’è la partita? – domanda indirettamente l’organizzatore dell’evento al Palermo Calcio -. Nella terna arbitrale c’era anche una donna, che abbiamo dovuto ospitare in una stanzetta in comune, vi sembra normale? Si è arrivati al punto che comici e dj sono arrivati a dire: “Non ci volevate? allora potevamo anche non venire”. Ci avevano detto che ci sarebbero spettati solo due spogliatoi, e non sapevamo come fare. Fortunatamente a evitare ciò è intervenuto il buon spirito del dottor Lombardo delle comunicazioni.»
IL MEDICO ORGANIZZATORE DELLA PARTITA DELLA VITA: “SOLDI TOLTI AD EVENTUALI DONAZIONI, MI HANNO TRATTATO COME UN APPESTATO”
«Ma stiamo scherzando? – afferma ancora con rabbia il dottor Iacono ripensando a quanto accaduto -. Non era un’attività commerciale, ma legata a una promozione e a una sensibilizzazione verso un grosso incidente che può cambiare completamente la vita a chiunque. Ci hanno trattato come un ente commerciale, su cui dovevano guadagnare. La cosa che mi fa più rabbia è che sono tutti soldi tolti ad eventuali donazioni. Dove sta la sensibilizzazione? Io non dico che devono regalarci tutto, ma sono eventi eccezionali per la città di Palermo.
E poi – prosegue – dov’era il personale impiegato? Mi hanno lasciato solo tutto il tempo, senza alcuna assistenza. Si dovrebbero passare la mano sulla coscienza. Io non ho mai fatto polemiche, ho sempre lavorato per fare i risultati, come medico e come persona. Ma in questa circostanza parlo perché mi sono stancato delle angherie che ho subito, mi hanno trattato come fossi un appestato.»
RESPONSABILE TRAUMA CENTER VILLA SOFIA: “IN PASSATO HO AIUTATO IL PALERMO, E QUESTA È STATA LA RICONOSCENZA”
«È stata una serata di solidarietà e sensibilizzazione, ma a causa delle ingenti spese sostenute purtroppo non si può parlare di beneficienza – afferma in conclusione il dottor Iacono -. L’importante è avere acceso i riflettori sulla problematica, che va diventando sempre più grave. Sono aumentati, infatti, gli incidenti, in particolare sul lavoro, forse per una scarsa prevenzione e uno scarso controllo sulle strade e sugli ambienti di lavoro che hanno portato a questa recrudescenza.
In conclusione il medico ricorda un episodio legato alla società del presidente Dario Mirri, avvenuto due anni fa, in piena pandemia. «Quando il Palermo Calcio, nel 2020, si è trovata in grossa difficoltà perché doveva cominciare gli allenamenti, e non aveva come fare per i tamponi – afferma Iacono – si è rivolta al sottoscritto. Io attraverso una convenzione Asp non ha fatto pagare una lira per i test, anche a Petralia. E questa è stata la riconoscenza che ci hanno voluto dare. Ma io continuerò, vorrà dire che la prossima partita della vita la faremo a Catania. Forse sono più ricettivi e hanno una sensibilità diversa. Amaramente, ma lo devo dire».