Pastore e familiari positivi al Covid: sindaco gli accudisce gregge

In tempo di Covid può accadere di tutto, anche che un sindaco si prenda cura delle pecore di un suo concittadino contagiato dal virus

Al tempo del coronavirus accade anche questo. Ovvero che il sindaco di una cittadina del trapanese prenda a cuore le sorti della famiglia di un pastore. “Mi trovate tra pecore, agnellini e caprette perché Antonio, il pastore, mi ha chiamato disperato per loro. Ha appena saputo di essere risultato contagiato con la sua intera famiglia e non riesce a trovare nessuno che possa accudire al suo gregge. Sono corso subito all’ovile”. Un atto di grande sensibilità, ne confronti di un concittadini evidentemente messo in difficoltà dall’impossibilità di svolgere il suo lavoro quotidiano.

Pecore di razza Berberina (foto a cura di Tamat Ong)

E’ quanto scrive, in un post sul suo profilo fb, il sindaco di Petrosino (Tp), Gaspare Giacalone. Il primo cittadino pubblica anche una sua foto accanto al gregge rimasto senza un pastore. “Lui (Antonio, ndr) – continua il sindaco, che lo scorso febbraio Nicola Zingaretti ha chiamato a far parte della direzione nazionale del Pd – è rimasto a casa mentre telefonicamente provo a dargli un po’ di conforto e una mano per trovare una soluzione. Antonio ama il suo lavoro, è tutta la sua vita e con un nodo alla gola mi ripete che queste creature non possono essere abbandonate”.

   “Il covid è anche questo, – prosegue – colpisce direttamente e indirettamente chi non c’entra niente. Mentre io non ho mai pensato che fare il sindaco fosse tutto onore e gloria. E’ mettere i piedi nella terra bagnata di sudore, dove c’è lavoro e sacrificio. Dove c’è sofferenza e bisogno. Oggi mi sento un po’ più sindaco”.