Lo studente egiziano Patrick Zaki sarà scarcerato. Lo hanno riferito, questa mattina, alcuni avvocati al termine dell’udienza a Mansura ad alcuni cronisti, tra cui il corrispondente dell’Ansa. Non si sa quando avverrà la scarcerazione.
La decisione di scarcerare Patrick Zaki non vuol dire che lo studente sia stato assolto. Potrà dunque uscire dal carcere egiziano, in cui è rinchiuso da 22 mesi. Secondo quanto riferisce l’Ong Eipr in un tweet: “La prossima udienza del processo è stata fissata per il primo febbraio”. Quindi il ricercatore, sebbene scarcerato, dovrà essere in tribunale in quella data.
“Sto saltando dalla gioia!”. Ha commentato a caldo la madre di Zaki, Hala Sobhy. Anche il padre, George Zaki, pieno di gioia ha ringraziato l’Italia: “Vi siamo molto grati per tutto quello che avete fatto”. E ha abbracciato i due diplomatici italiani che gli hanno confermato la notizia della scarcerazione del figlio.
“Patrick Zaki sarà scarcerato, anche se rimane ancora sotto processo. Un passo avanti enorme nella direzione della giustizia. Oggi scenderemo in piazza con uno stato d’animo diverso. Finalmente”. Lo si legge in un messaggio postato sul profilo Twitter di Amnesty International Italia. Gli attivisti hanno in programma un presidio a Roma, alla Bocca della verità, nel pomeriggio di oggi.
“Primo obiettivo raggiunto: Patrick Zaki non è più in carcere. Adesso continuiamo a lavorare silenziosamente, con costanza e impegno. Un doveroso ringraziamento al nostro corpo diplomatico”. Lo twitta il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Anche il presidente del Consiglio Mario Draghi: “esprime soddisfazione per la scarcerazione di Patrick Zaki. La sua vicenda è stata e sarà seguita con la massima attenzione da parte del Governo italiano”.
“Finalmente finisce il lungo e inaccettabile calvario di Patrick Zaki. La sua scarcerazione dopo tante sofferenze è una buona notizia anche se la strada verso una giustizia completa appare ancora tortuosa”. Lo dichiara il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. “La Città di Palermo, in questo momento di speranza e ulteriore impegno, esprime la sua solidarietà a Patrick e alla famiglia. E rinnova il suo impegno in difesa dei diritti umani ribadendo la volontà di conferire la cittadinanza onoraria al giovane studente egiziano. Palermo lo aspetta a braccia aperte”.