Partito autonomi e Partite Iva: “Salvate l’imprenditoria siciliana“

Patrizia Marino, Coordinatrice Comunale per la città di Palermo
del Partito “Autonomi e Partite IVA” si fa portavoce della delicata situazione imprenditoriale siciliana

Viene da Patrizia Marino, Coordinatrice Comunale per la città di Palermo
del Partito “Autonomi e Partite IVA” la richiesta di aiuto per salvare il già provato tessuto socio economico del capoluogo siciliano e non solo. Una situazione che, in quello che si spera possa essere un graduale ritorno alla normalità, impone una sinergia fra tutti i soggetti coinvolti nella filiera
economica produttiva siciliana: Imprenditori, banche, Regione. 

BASTA PROCLAMI

Si trovi un accordo che abbia senso, senza i proclami inconsistenti a cui ci ha abituato il governo italiano – afferma Patrizia Marino -, per salvare la nostra economia perché si rischia una recessione che un territorio come il nostro, già fortemente provato da decenni di politica disinteressata al territorio, sarebbe mortale. Le erogazioni devono avvenire entro una settimana dalla richiesta”.

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UN’EMERGENZA SENZA PRECEDENTI STORICI

La Neoeletta Coordinatrice Comunale pone l’attenzione sul “problema liquidità” che,
ora più che mai, risulta essere vitale per le aziende della Sicilia.
Il nostro tessuto economico è devastato da questa grave crisi economica; una
emergenza che non ha precedenti storici se si pensa che, ad oggi, almeno il 60% delle
aziende siciliane non potrà riaprire per mancanza di liquidità.
Sappiamo che il governo Regionale si sta impegnando per sostenere le aziende,
aspettiamo azioni concrete, la pubblicazione e l’applicazione della finanziaria regionale,
approvata due giorni fa, per comprendere come agire e come operare per salvare le
nostre aziende.
E’ vitale che tutti possano avere accesso al credito anche chi ha sofferenze bancarie.
Aggiungo “soprattutto” chi ha sofferenze bancarie poiché sono proprio questi
imprenditori ad avere maggiore bisogno di aiuto e sostegno economico.
Si agisca in fretta, non fateci morire di burocrazia!”