Pattinaggio, la prima volta della Starletskate agli Italian Roller Games
Le giovani palermitane, Matilde Bianco (2009) e Marta Lo Verso (2008), si sono messe in mostra ai campionati italiani assoluti di Rimini. La società di Valentina Di Maria è stata l’unica tra quelle attive nel capoluogo ad aver superato le selezioni regionali
Per uno sportivo la prima vera trasferta densa di emozioni non si scorda mai. Che sia dagli occhi di un’agonista, che sia dagli occhi di un allenatore o di quelli di un dirigente. E in tema di pattinaggio artistico, la società palermitana Starletskate conclude la sua stagione con l’epica partecipazione agli Italian Roller Games di Rimini, la manifestazione che dal 4 giugno al 4 luglio raggruppa – per la prima volta – in un unico contesto tutti i campionati italiani della FISR. Una vera e propria olimpiade nazionale delle discipline a rotelle.
Per l’associazione diretta da Valentina Di Maria, tecnico allenatore di terzo livello artistico, è stato già un successo prendere parte ad un palcoscenico di portata nazionale, e per una realtà giovane come la Starletskate – costituita nel 2015 – i risultati ottenuti nel primo campionato italiano assoluto dalle giovani pattinatrici sono stati eccezionali.
Le due palermitane in mostra
La città di Palermo ha avuto le sue degne rappresentanti, Matilde Bianco (2008) e Marta Lo Verso (2007). E per competere a quest’età con una miriade di concorrenti provenienti da tutta Italia, devi essere determinata, concentrata ma soprattutto “matura”. Proprio come Matilde e Marta, che hanno gareggiato lo scorso 22 giugno.
Matilde, unica palermitana a partecipare per la “categoria allievi specialità solo dance” ed unica siciliana entrata in finale, si è classificata in sedicesima posizione su 85 partecipanti, in una gara estremamente competitiva e contornata da un elevato livello tecnico.
Marta, anch’ella unica agonista palermitana nella categoria “divisione nazionale A specialità solo dance“, ha sfiorato la finale – per qualche decimo di punto e per due posizioni – posizionandosi al 26esimo posto su 72 concorrenti.
Di Maria: “Orgogliosa delle mie piccole, un’emozione incredibile agli Italian Roller Games”
C’è tanto lavoro dietro le quinte. Plasmare delle piccole creature in sportive prima, in agoniste dopo, richiede tante ore di allenamento e dedizione. Ancor di più per il pattinaggio artistico, una disciplina armonica che viaggia tra arte, eleganza e velocità. Ci vuole rigore e tanta educazione sportiva.
Questa passione è nel sangue di Valentina Di Maria da quando aveva 3 anni. E’ cresciuta sui pattini, fanno parte del suo DNA. E’ stata dapprima protagonista sui parquet e oggi veste i panni di presidente della Starletskate, ma anche di consigliere regionale effettivo della Federazione Italiana Sport Rotellistici.
“Crescere da agonista e varcare i parquet nazionali come quello di Rimini scatena un tipo di trepidazione, approdare da responsabile di un gruppo in quel palcoscenico tira fuori altre sensazioni – ammette Valentina -. E’ un’emozione incredibile alla quale non ti abitui mai. Durante l’anno fai tanti allenamenti, disputi tante competizioni, ma quando arrivi lì senti il peso e pensi che è la sfida più importante in assoluto“.
L’annoso tema degli impianti sportivi
Gestire il lavoro e gli allenamenti di un’associazione che vanta 130 tesserati federali non è certamente semplice, specie in un ambiente come quello di Palermo che pecca di disponibilità di impianti sportivi. “Il nostro quartier generale si trova all’interno del giardino inglese sulla via Duca della Verdura. Però amministrare gli spazi per una realtà come la nostra non è semplice. Ogni tanto riusciamo ad ottenere dei “buchi” al Palaoreto, specialmente per provare il fondo alla vigilia delle competizioni ufficiali. Ma non è semplicissimo, tra burocrazia ed esiguità di aree“.
Una spina nel fianco che accomuna tantissime associazioni sportive palermitane, sempre alla costante e spasmodica ricerca di “buchi” liberi per svolgere attività. “Purtroppo il Comune – sottolinea Valentina Di Maria – non ci concede abbastanza ore per la pratica. È capitato in diverse occasioni che l’amministrazione ci abbia sospeso la concessione degli spazi per lo svolgimento di manifestazioni ritenute più importanti rispetto al pattinaggio. Ciò è chiaramente frustrante per chi investe tempo e risorse“.
La pandemia è stata dura, ma il pattinaggio ha saputo destreggiarsi non perdendo nel suo percorso il suo bagaglio di tecnica e lezioni. “Svolgere allenamenti al giardino inglese di Palermo, e dunque all’aperto, ci ha consentito di tenere un ritmo pressoché costante e di non dissipare quanto lentamente costruito. Rispetto ad altre discipline questo fattore è stato il nostro punto di forza, eccezion fatta per i nostri piccoli di età inferiore agli 8 anni: per loro lo stop è stato inevitabile“.
Pregi ma anche difetti di non poter contare su una struttura protetta dalle intemperie. “Il rovescio della medaglia di lavorare in esterno ha comportato un lavoro di appena tre incontri nel mese di gennaio“, continua Di Maria.
Rimane il vanto di essere l’unica società palermitana tra le tre attive in città ad aver partecipato alle selezioni regionali. “Sì, assolutamente. Lo dico e lo rimarco: ciò che siamo riusciti a fare è stato encomiabile. Con nove ore settimanali a disposizione di allenamenti, giungere tra i primi 20 in ambito nazionale è stata una bellissima conquista. Questo è uno dei fattori penalizzanti – conclude la briosa dirigente – che porta ad allargare la forbice tra le società del Nord e le nostre del Sud, in particolare nel nostro capoluogo“.
Ci sarà tempo per programmare la prossima stagione, ma intanto Valentina e la “sua” Starletskate possono godersi un meritato riposo grazie a quanto di buono hanno mostrato le promettenti Matilde e Marta in terra romagnola.