Paura in Ucraina, bombardata la più grande centrale atomica d’Europa
Colpita la centrale nucleare di Zaporizhzhia. Ma le attrezzature principali non sono stati colpite. Poteva accadere una catastrofe dieci volte peggiore di Chernobyl
È stata una notte di notte di paura in Ucraina: le truppe russe hanno attaccato la centrale nucleare di Zaporizhzhia. La più grande d’Europa, situata a 70 chilometri da Dniprom, ma vicina a Enerhodar. Per impedire all’esercito russo di conquistarla, ieri una folla di cittadini aveva formato una barriera umana. Ma stanotte le forze di Putin l’hanno bombardata, ed è scoppiato un pericoloso incendio di un reattore spento, sedato dopo qualche ora, evitando così una catastrofe. Secondo quanto afferma Andrei Tuz, il portavoce della centrale, i pompieri hanno avuto difficoltà a raggiungerla perché a tiro da parte dei russi.
ATTREZZATURE ESSSENZIALI NON COMPROMESSE
L’Aiea, l’Agenzia Onu per l’energia atomica, in un comunicato su Twitter ha scritto che le attrezzature essenziali della grande centrale nucleare colpita e incendiata dai bombardamenti dell’artiglieria russa, “non sono state compromesse dall’incendio” e il personale dell’impianto sta prendendo “misure” per la sua messa in sicurezza”. Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba ha twittato che se dovesse esplodere questa centrale, si avrebbe una catastrofe dieci volte peggiore di Chernobyl.
ZELENSKY: ENORME PERICOLO NUCLEARE
Dopo che le forze russe hanno sparato su una centrale nucleare, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accusato Mosca di ricorrere al “terrore nucleare” e di voler “ripetere” il disastro di Chernobyl. «Nessun paese diverso dalla Russia ha mai sparato contro le centrali nucleari. Questa è la prima volta nella nostra storia. Nella storia dell’umanità. Lo stato terrorista ora ha fatto ricorso al terrore nucleare» ha detto Zelensky in un video messaggio. Ed ha concluso: «Se c’è un’esplosione è la fine di tutto! È la fine dell’Europa, è l’evacuazione dell’Europa»