Paziente 74enne pretendeva rapporti sessuali dallo psicologo: a giudizio per atti persecutori

Uno psicologo ha sporto denuncia contro una donna che ora si trova a processo con l’accusa di atti persecutori, andati avanti dal 2016 al 2018. La paziente 74enne, Maria F., in preda ad una ossessione erotica per il suo terapista, adesso si trova sul banco degli imputati. L’anziana era arrivata ad inviare al terapista, a tutte le ore, fino a cento messaggi al giorno, per chiedergli prestazioni sessuali e incontri. Conditi dalle minacce di denunce all’Ordine degli Psicologi del Lazio per delle condotte inventate e sconvenienti.

Proposte di rapporti sessuali

Tutto era iniziato come un normale rapporto medico-paziente, ma nel corso della terapia, cominciata nel 2015, per la donna le cose sono cambiate. E durante le sedute ha iniziato a proporgli di avere rapporti sessuali. Una situazione che ha spinto lo psicologo a consigliarle di proseguire le cure in un altro studio. Questo rifiuto ha fatto infuriare la donna che ha iniziato a tempestarlo di messaggi.  Inoltre,  si sarebbe rivolta anche ad un investigatore privato per scoprire dettagli intimi sulla vita del professionista e persino la sua posizione presso l’Agenzia delle Entrate. Tuttavia il professionista,, nonostante l’insistenza dell’ex paziente,  nel tentativo di mantenere un rapporto civile, prima di denunciare la stalker ha aspettato due anni, fino al 2018.  Nella denuncia si legge che ha anche «accettato di vederla e parlarle, rispondendo ai messaggi, e tentando di convincerla a rinunciare alle sue pretese sessuali». Fino a quando, esasperato, l’11 luglio del 2018, il terapista ha deciso di interrompere le comunicazioni e bloccare il numero di cellulare della donna su Whatsapp.

Messaggi minatori

Una scelta che ha condotto la 74enne ad alzare la posta in gioco, e le minacce si sono infittite. Gli ha scritto: «Non so nemmeno se mi leggi. Mi dispiace solo non essere riuscita a punirti come meriti . Spero che ci pensi la vita e la tua coscienza, se ne hai una. Se ne avessi il potere ti farei radiare immediatamente dall’albo degli psicologi… Ma ti troverò da qualche parte e te la farò pagare». E inoltre: «Ben presto tu dovrai preoccuparti di salvare te stesso…». E per cercare di spingere l’uomo ad assecondare i suoi desideri, Maria F. ha continuato ad indagare sulla sua vita privata arrivando anche a contattare, per   minare la sua reputazione professionale e calunniarlo,  la ex compagna, la collega dello studio e la psichiatra dal quale lo psicologo l’aveva indirizzata. Inoltre, avrebbe fatto recapitare dei messaggi anche all’indirizzo di casa del figlio della vittima per chiedere incontri sessuali con il padre. Come si legge nel Messaggero, il pm Silvia Santucci ha chiesto il rinvio a giudizio della donna sostenendo, come ha scritto nella richiesta di rinvio a giudizio,  che la sua condotta avrebbe cagionato all’uomo «un perdurante stato di ansia e paura e un fondato timore per la propria incolumità e quella del proprio congiuntocostringendolo ad alterare le proprie abitudini di vita».

Fonte foto libera: Coimbro Studio

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Redazione PL