Pd, opposizione e sindacati contrari alla riapertura delle scuole

I dem: sarebbe imprudente far tornare in classe le superiori il 7. Sul pericolo della riapertura delle scuole molte regioni d’accordo

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bimba contagiata

A metà settembre ci fu l’illusione del ritorno nelle scuole per il 100% degli studenti. Ma durò poco, perché solo qualche settimana dopo, a causa il mancato piano di adeguamento delle classi e delle carenze nel sistema dei trasporti, c’è stata una semi-chiusura. In occasione del Dcpm del 3 dicembre, poi, il premier Conte si è lasciato andare ad una nuova solenne promessa: in classe il 75%degli alunni dei licei. Pochi giorni, e in vista del 7 gennaio, la percentuale si è ridottaal 50%. Ma anche su questa previsione nel governo non si trova un vero accordo. Anzi, nonostante le linee guida approvate per il rientro, ieri è stato il turno del grande stop agognato da uno degli uomini forti di Nicola Zingaretti.

«Con questi dati in crescita faccio un appello al governo a riflettere bene sulla riapertura deile scuole superiori il 7 gennaio. Devono restare chiuse». A lanciare il monito è stato Alessio D’Amato, assessore alla Sanità del Lazio. Un allarme, questo dell’esponente della giunta guidata dal segretario del Pd, che varca decisamente i confini: «Parlo di tutta Italia. Deve essere chiaro che sarebbe estremamente imprudente, in questa fase dell’epidemia, riaprire le superiori»

PERPLESSITÀ DA NORD A SUD

Un’uscita pesante, questa di D’Amato, contrapposta alla posizione dal ministro grillino dell’Istruzione Lucia Azzolina che spesso ribadisce il suo «non arretreremo». La posizione di D’Amato è stata subito condivisa dal responsabile dei presidi laziali, Mario Rusconi: «Noi siamo per la riapertura in sicurezza, ma non sappiamo ancora nulla sulla questione dei trasporti, sul monitoraggio dei contagi. Non abbiamo rassicurazioni». Occorre dire, comunque che la conferma del rischio caos dal 7 gennaio collega Nord e Sud. Dal Veneto Luca Zaia si è dichiarato perplesso sulla riapertura: «Ormai è assodato che le curve dei contagi siano collegate ovunque alla ripresa della scuola», ha detto.

Dalla Puglia, come il Lazio a guida Pd, è la Uil Scuola a lanciare lo stesso allarme. «Non ci sono le condizioni di sicurezza per tornare a scuola il 7 gennaio e i trasporti non danno garanzie». Con la ciliegina sulla torta della Campania, dove un altro governatore Pd, Vincenzo De Luca, ha già stabilito che qui gli studenti non rientreranno a scuola di certo il 7.

NEGATIVA ANCHE L’OPPOSIZIONE

Oltre a tanti dubbi, anche l’opposizione non ha mancato di farsi sentire. «Il ministro Azzolina cosa ha fatto finora per rendere sicuro il rientro nelle scuole?», ha attaccato il leader della Lega Matteo Salvini. «Io i nostri figli a queste condizioni a scuola non ce li rimanderei». Per l’azzura Mariastella Gelmini «la riapertura in presenza al 50% auspicata da Conte è una specie di miraggio». I prefetti hanno fatto il massimo «ma se più soggetti, presidi, sindacati, assessori regionali, stanno evidenziando l’impossibilità di riaprire in condizioni di sicurezza, è evidente che siamo di fronte all’ennesimo fallimento del governo ».