PEC urgente dell’Agenzia delle Entrate: “Siamo costretti a chiedere il pagamento” | Arrivata già a 3 milioni di italiani

Phishing (Depositphotos) - palermolive.it

Phishing (Depositphotos) - palermolive.it

Attenzione a questa email fake che potrebbe farvi perdere tanti soldi. Si tratta di un subdolo tentativo di phishing 

Le truffe purtroppo sono sempre dietro l’angolo e non ci lasciano mai in pace. Sta a noi cercare di riconoscere per poi sventarle. I malviventi però cambiano periodicamente strategia per cercare di attirare nella loro trappola più persone possibili.

Le modalità di azione sono tra le più svariate e vanno dalle telefonate, ai messaggi fino ad arrivare alle email. L’obiettivo però rimane il medesimo, ovvero cercare di estorcere del denaro alle ignare vittime.

In questa fase è piuttosto in auge un tentativo di raggiro abbastanza sconcertante che avviene tramite una Pec che di primo impatto sembra appartenere ad un importante ente a livello nazionale.

Non resta che andare a scoprire tutti i dettagli del caso in modo tale da potersi difendere in caso di losco attacco. Di seguito ecco tute le specifiche con tanto di immagine che testimonia il tutto.

I dettagli della PEC deleteria

In pratica ci si spaccia per l’Agenzia delle Entrate chiedendo il pagamento di imposte non dovute in un tempo decisamente breve. Il tutto rigorosamente in criptovaluta, il che già dovrebbe far scattare un campanello d’allarme.

Per tutti i particolari è bene leggere la email sottostante. Ma non finisce qui. Potrebbero far parte del disegno malefico anche false comunicazioni telefoniche provenienti da numeri sia italiani che stranieri (ad esempio con il prefisso +44). Alcuni dettagli però possono aiutare ad evitare il peggio.

Email phishing (Fonte Agenzia delle Entrate) - palermolive.it
Email phishing (Fonte Agenzia delle Entrate) – palermolive.it

Come smascherare queste pericolose truffe

Tra queste si possono annoverare i loghi dell’Agenzia delle Entrate (che viene ricopiato a regola d’arte), prospetti di calcolo e finte cartelle esattoriali, errori grammaticali, di punteggiatura e omissioni nel testo. Altri chiari segnali sono anche le minacce di coinvolgimento di un ente preposto al recupero crediti o il senso d’urgenza con cui viene richiesto il pagamento. Per questo è bene essere sempre molto cauti quando si leggono questo email.

Si raccomanda sempre di verificare per bene in modo tale da evitare situazioni spiacevoli. Il passaparola e la segnalazione alle forze dell’ordine restano le armi principali da utilizzare, così come il non rispondere e bloccare questi individui che non hanno niente di meglio da fare che provare ad appropriarsi dei soldi che le persone oneste si guadagnano in maniera onesta. Inoltre va ricordato che l’Agenzia delle Entrate non comunica in questo modo e naturalmente si è dissociata da tutto ciò.