Pedopornografia, indagine Polizia Postale di Palermo: 3 arresti e 17 denunce

Protetti da account fittizi, gli utenti indagati si scambiavano contenuti raccapriccianti attraverso la condivisione di link con immagini e video di abusi su bambini, anche di età inferiore ai 5 anni

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OPERAZIONE LUNA PARKDalle prime ore dell´alba oltre 300 uomini della Polizia Postale stanno eseguendo perquisizioni e arresti, in flagranza, in 53 Province e 18 Regioni italiane. Gli Agenti della Polizia Postale, che hanno lavorato per diversi mesi sotto copertura in telegram e whatsapp, hanno smantellato 16 associazioni criminali ed identificato oltre 140 gruppi pedopornografici. 432 persone coinvolte in tutto il mondo: 81 sono italiani, due dei quali, promuovevano e gestivano gruppi pedopornografici, organizzandone l´attività e reclutando nuovi sodali provenienti da ogni parte del mondo. Si tratta della più imponente operazione di Polizia degli ultimi anni contro la pedopornografia online.

Nei giorni scorsi, la Polizia Postale di Palermo ha portato a termine una complessa attività investigativa finalizzata al contrasto della pedopornografia. L’operazione ha condotto a 3 arresti e 17 denunce in stato di libertà per divulgazione, cessione e detenzione di immagini, video e foto pedopornografiche, nonché al sequestro di diverse migliaia di file audio e video.

Protetti da account fittizi, gli utenti indagati condividevano materiale di sfruttamento sessuale in danno di minori su spazi cloud crittografati, utilizzati per eludere le investigazioni e garantire la sicurezza dei dati. Si scambiavano così contenuti raccapriccianti attraverso la condivisione di link con immagini e video di abusi su bambini, anche di età inferiore ai 5 anni.

Pedopornografia, le indagini

L’indagine, diretta dalla Procura di Palermo, è stata coordinata dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (C.N.C.P.O.) del Servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni.

La fase esecutiva dell’attività ha interessato il territorio della Sicilia Occidentale, ovvero quello di Palermo, Agrigento e Trapani. Coinvolto anche personale dei Compartimenti di Catania e Reggio Calabria, che ha fornito supporto operativo.

L’ingente materiale rinvenuto, compreso quello presente negli spazi cloud sequestrati agli indagati nel corso delle perquisizioni, è al vaglio dei magistrati inquirenti e della Polizia Postale, per ulteriori approfondimenti investigativi, anche finalizzati all’identificazione delle piccole vittime.

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