Un pensionato di 74 anni, residente a Casalbordino (Chieti), ha ucciso la moglie e poi ha gettato il cadavere nel fiume. Ancora ignoto il movente del delitto anche se pare che l’autore del delitto non riuscisse più a gestire la malattia della moglie. Dopo aver confessato l’omicidio ai figli, si è costituito ai carabinieri, che indagano. È andato da solo direttamente in caserma dal luogo del delitto a costituirsi ed ha confessato: «L’ho gettata dal ponte, basta, non ce la facevo più». Angelo Bernardone, 74 anni, ex metalmeccanico dell’area industriale della Val di Sangro, ha così ucciso la moglie Maria Rita Conese, 72 anni, buttandola in un fiumiciattolo dall’altezza di 20 metri. L’ha aggredito in macchina attorno alle ore 15, e tutto si è consumato al termine di una lite furibonda tra i due coniugi. Solo qualche minuto prima avevano condiviso il tradizionale pranzo di Santo Stefano. Dopo aver ferito mortalmente la moglie, il pensionato si è disfatto del cadavere gettandolo nel fiume Osento da un ponte sulla provinciale 216, nel Vastese.
La vittima, è stato accertato, ha fatto un volo di circa venti metri, ma forse era già morta. Nel punto in cui si trovava la salma c’erano 60 centimetri d’acqua, mentre il letto del fiume è largo circa 3 metri e mezzo. Subito dopo, l’uomo avrebbe raggiunto la caserma dei carabinieri per costituirsi. Maria Rita Conese aveva 64 anni, ed era affetta dalla sindrome di Alzheimer. I vigili del fuoco hanno provveduto al recupero della salma dal corso d’acqua. Le indagini sono affidate ai militari dell’arma su coordinamento del magistrato Michele Porcaro. «Era una famiglia tranquillissima, mai ci saremmo aspettati una tragedia simile», ha commentato la drammatica vicenda il sindaco di Calbordino Filippo Marinucci. «Non sono addentro ai loro problemi familiari ─ ha continuato il primo cittadino ─, ma pare che lei avesse una patologia tipo Alzheimer».