Pensioni, con questa Legge sconosciuta aumenti l’assegno di 1.000€: il trucco legale per sfondare il conto in un lampo

Pensioni - fonte pexels - palermolive.it

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Se ti spetta questa agevolazione hai svoltato, ti verranno bonificati molti soldi in più al mese di pensione

La normativa italiana prevede una serie di agevolazioni pensionistiche dedicate esclusivamente alle lavoratrici madri. Queste misure, introdotte con la legge n. 335 del 1995, nota come riforma Dini, offrono la possibilità di anticipare l’accesso alla pensione o di aumentare l’importo dell’assegno previdenziale. Tali benefici sono riservati a coloro che rientrano nel sistema contributivo puro, ovvero senza contributi versati prima del 1° gennaio 1996.

L’agevolazione si rivolge esclusivamente alle lavoratrici madri con una pensione calcolata interamente con il sistema contributivo. Questo include anche chi usufruisce del computo della Gestione Separata. In particolare, le madri con figli possono scegliere tra due opzioni: anticipare la pensione o ottenere un incremento dell’importo della stessa.

Le lavoratrici possono decidere se anticipare la pensione di 4 mesi per ogni figlio, fino a un massimo di 12 mesi, o optare per una maggiorazione dell’importo della pensione. Le due misure non sono cumulabili, rendendo necessaria un’attenta valutazione in base alle proprie esigenze economiche e personali.

Il coefficiente di trasformazione è un valore applicato al montante contributivo per determinare l’importo annuale della pensione. Questo valore aumenta con l’età del pensionamento, premiando chi lavora più a lungo. Nel biennio 2025-2026, per chi si ritira a 67 anni, il coefficiente sarà del 5,608%. Tuttavia, per le madri, è possibile ottenere una maggiorazione significativa.

Il vantaggio per le madri con figli

Le madri con uno o due figli possono richiedere un coefficiente di trasformazione calcolato come se avessero lavorato un anno in più. Nel caso di tre o più figli, la maggiorazione è di due anni. Ad esempio, una madre con tre figli che va in pensione a 67 anni potrà beneficiare del coefficiente previsto per chi smette di lavorare a 69 anni, pari al 6,024%.

Consideriamo il caso di una lavoratrice madre con un montante contributivo di 250.000 euro. Con il coefficiente standard del 5,608%, la sua pensione annua ammonterebbe a 14.020 euro, circa 1.078 euro al mese. Tuttavia, applicando il coefficiente maggiorato del 6,024%, l’importo sale a 15.060 euro annui, corrispondenti a circa 1.158 euro al mese. Questo comporta un aumento di circa 1.000 euro annui.

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Pensioni – fonte pexels – palermolive.it

Considerazioni sulla scelta migliore

La scelta tra l’anticipo e l’aumento della pensione dipende da diversi fattori personali e finanziari. Chi desidera un reddito immediato può preferire l’anticipo, mentre chi punta a una rendita più elevata nel lungo periodo potrebbe optare per la maggiorazione del coefficiente.

Grazie alla riforma Dini, le lavoratrici madri possono usufruire di un sistema che premia la loro esperienza lavorativa e il loro ruolo genitoriale. Valutare attentamente le opzioni disponibili consente di ottenere il massimo beneficio, garantendo una pensione più vantaggiosa e sicura per il futuro.