Pensioni, quest’anno interviene anche l’ISTAT: “le rivalutiamo noi”, l’aumento lo trovi direttamente in busta paga

Soldi (Pixabay) PalermoLive

Novità importanti per determinate categorie di persone in ottica pensioni. Ci sarà un aumento, ecco chi ne avrà diritto. 

Il sistema pensionistico italiano è un sistema complesso, in continua evoluzione, che mira a garantire un sostegno economico ai lavoratori al termine della loro carriera. Fino a poco tempo fa, esisteva “Quota 100“, una misura che consentiva il pensionamento anticipato al raggiungimento di determinati requisiti di età e contributi. Tuttavia, questa misura è stata superata da nuove normative.

Attualmente, l’accesso alla pensione in Italia è regolato principalmente da due requisiti: l’età anagrafica e l’anzianità contributiva. La pensione di vecchiaia si ottiene al raggiungimento di un’età stabilita dalla legge, attualmente fissata a 67 anni, a condizione di aver maturato almeno 20 anni di contributi. Esiste anche la pensione anticipata, che consente di andare in pensione prima dell’età di vecchiaia, ma richiede un’anzianità contributiva più elevata.

L’importo della pensione dipende da diversi fattori, tra cui la storia contributiva del lavoratore, il tipo di pensione (di vecchiaia o anticipata) e il sistema di calcolo utilizzato (retributivo, contributivo o misto). In generale, l’importo della pensione è proporzionale ai contributi versati durante la vita lavorativa.

È importante sottolineare che il sistema pensionistico italiano è in costante cambiamento, con riforme che vengono introdotte periodicamente per adattarsi alle mutate condizioni demografiche ed economiche. Pertanto, è consigliabile informarsi regolarmente sulle ultime novità in materia di pensioni.

Rivalutazione pensioni-Cosa è

La rivalutazione delle pensioni, anche detta perequazione, è un meccanismo che adegua annualmente l’importo delle pensioni all’aumento del costo della vita. Questo processo è fondamentale per preservare il potere d’acquisto dei pensionati, garantendo che le loro pensioni non perdano valore nel tempo a causa dell’inflazione.

Il meccanismo di rivalutazione si basa sull’indice dei prezzi al consumo, rilevato dall’ISTAT. L’INPS applica una percentuale di aumento alle pensioni, in base all’inflazione registrata nell’anno precedente. Questo significa che, ogni anno, l’importo delle pensioni viene adeguato per riflettere l’aumento dei prezzi di beni e servizi. La rivalutazione avviene per fasce, per le pensioni più basse è del 100%, mentre per le pensioni più alte la percentuale diminuisce.

Pensione (Pixabay) PalermoLive

Rivalutazione pensioni nel 2025

A partire dal gennaio di quest’anno, le pensioni subiranno un aumento dello 0,8% grazie al meccanismo di rivalutazione, che adegua gli importi all’andamento dei prezzi al consumo e dell’inflazione. Tuttavia, l’incremento non sarà uniforme, ma seguirà un sistema a fasce, con percentuali di rialzo decrescenti all’aumentare dell’importo della pensione.

La rivalutazione, basata sugli indici ISTAT del costo della vita, mira a preservare il potere d’acquisto delle pensioni nel tempo. Nel 2025, le pensioni minime aumenteranno di 4,79 euro, mentre le pensioni fino a 2.394,44 euro riceveranno l’intero aumento dello 0,8%. Per importi superiori, l’incremento sarà progressivamente ridotto.