Quasi centomila siciliani hanno trascorso il Natale a letto per l’influenza o il Covid. Il picco dell'”australiana” sembra già raggiunto, ma si teme anche per il Covid, ed è già corsa al tampone, negli hub e nelle farmacie. A Palermo, dal 24 dicembre l’hub della Fiera del Mediterraneo non esegue più i test, ma funzionano tre hub. Uno all’Asp del’ex Casa del Sole, e gli atri in via La Loggia e alla Guadagna. Nel giorno di Natale, solo all’ex Casa del Sole i medici hanno rintracciato quasi 70 positivi, che rappresentano oltre il 20 per cento di coloro che si sono sottoposti al tampone. Ma anche le farmacie sono state prese d’assalto negli ultimi giorni. Hanno aumentato le vendite dei test diagnostici casalinghi di oltre il 30 per cento. Molto richiesto il tampone fai-da-te che distingue se l’infezione è provocata dal SarsCov2 o dal virus influenzale.
Ma i camici bianchi, comunque, più che dal Covid, sono impensieriti dalla nuova influenza “australiana” (H3N2), che ha colpito oltre 63 mila siciliani nella settimana di Natale. Come scrive Repubblica, Tiziana Maniscalchi, primaria del Pronto soccorso dell’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello ha confermato: «Stiamo registrando tantissime polmoniti che mettono a dura prova gli ospedali, soprattutto negli over 70 e nei pazienti con altre patologie croniche. Non ci sono più le gravi polmoniti Covid di un tempo, ma anche lo pneumococco o altri virus parainfluenzali debilitano e possono uccidere i soggetti a rischio in caso di complicanze». Secondo I report dell’Istituto superiore di sanità, il peggio dell’influenza dovrebbe comunque essere passato.
Nell’ultima settimana i nuovi casi di “australiana” notificati dai medici di famiglia che fanno parte del sistema di sorveglianza nazionale sono lievemente in diminuzione rispetto alla settimana precedente. L’incidenza resta altissima nei bambini, con punte di 53 casi ogni mille nella fascia da zero a quattro e di 26 su mille fra cinque e quattordici anni.
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