Prima dell’ottavo voto, al Quirinale, da Sergio Mattarella stanno andando i capigruppo della maggioranza di Camera e Senato. Vanno dal capo dello Stato uscente a chiedergli di restare. La scelta dei partiti è molto chiara. Dopo non essere riusciti a trovare un’intesa su un nome super partes per la presidenza della Repubblica e di fronte all’avanzata delle preferenze sul nome di Mattarella, hanno trovato l’intesa per chiedergli di restare altri sette anni.
Nel 2013, quando ad accettare la riconferma era stato Giorgio Napolitano, furono i leader a recarsi al Colle per chiederglielo. Questa volta è molto significativo che a muoversi siano i rappresentanti del Parlamento e non i leader politici. Su questa decisione c’è stato il commento di Enrico Letta. All’assemblea del grandi elettori ha detto: «C’era l’idea che andassero da Mattarella i leader politici, ma io ho pensato che, in una fase nella quale le sgrammaticature costituzionali sono già parecchie, la scelta migliore sia che vadano i capigruppo».
Il secondo giuramento di Sergio Mattarella da presidente della Repubblica nell’aula di Montecitorio, se accetterà la rielezione proposta dai gruppi di maggioranza pronti ad eleggerlo questa sera nell’ottava votazione, si terrà con ogni probabilità mercoledì prossimo 2 febbraio, vigilia della scadenza del primo settennato Mattarella. sarà in ogni caso una scelta molto sofferta e niente affatto scontata perché avrebbe veramente voluto cominciare a fare il nonno.