Per i vaccinati solo il 4% di rischio di terapia intensiva e decesso

Per gli over 80 vaccinati il rischio di perdere la vita è 15 volte più basso dei non vaccinati, e 13 volte il rischio di terapia intensiva

L’ultimo report pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità sulla protezione e l’efficacia vaccinale, indica una fortissima riduzione del rischio di infezione da virus Sars-Cov-2 nei soggetti completamente vaccinati rispetto a quelli non vaccinati. Per la diagnosi si riscontra una diminuzione del 77%. Ma, soprattutto, si può apprezzare il forte calo del 93% per l’ospedalizzazione ed il 96% per i ricoveri in terapia intensiva e per i decessi. Questo dato sull’efficacia dei vaccini conferma, senza lasciare dubbi, che la vaccinazione in queste ultime settimane sta contribuendo a ridurre in Italia i contagi da Covid. Ma che, soprattutto, ha influito drasticamente sul numero dei morti e dei ricoverati.

I NUMERI DICONO CHE CONVIENE VACCINARSI

L’analisi dell’8 settembre indica che negli ultimi 30 giorni per i non vaccinati il tasso di ospedalizzazione è stato circa nove volte più alto rispetto ai vaccinati con doppia dose. Inoltre, nello stesso periodo, fra gli over 80 con entrambe le dosi il tasso di ricovero in terapia intensiva è stato di 13 volte più basso dei non vaccinati. E per quanto riguarda i decessi, si sono ridotti di 15 volte rispetto ai non vaccinati. Le percentuali dei vaccinati con una sola dose sono ovviamente un po’ più basse. Nella vaccinazione incompleta la prevenzione dell’infezione è il 63%, mentre per chi ha le due dosi è il 77,3%. Per quanto riguarda l’ospedalizzazione le percentuali sono 84,1 % contro 93,4%. Mentre nei ricoveri in terapia intensiva si riscontra il 90,8% per la vaccinazione incompleta e il 95,7% per il ciclo completo. Infine, l’efficacia nel prevenire il decesso è pari all’83,8% per la vaccinazione con ciclo incompleto e al 96,3% con ciclo completo.