Per il bengalese morto nel maneggio è omicidio: rilevata ferita al petto della vittima
C’è una svolta nelle indagini sulla fine di Solim Ullah, il bengalese trovato morto con indosso solo un reggiseno. L’autopsia ha rilevato una ferita al petto della vittima
Nel giallo per la morte di Solim Ullah, il bengalese trovato morto nel maneggio di Cardillo, ci sono novità. L’autopsia ha rivelato che si è trattato di omicidio. L’esame eseguito dalla professoressa Antonietta Argo dell’istituto di medicina legale del Policlinico ha stabilito che a provocare la morte del cittadino bengalese di 46 anni, è stata una ferita al torace con arma da taglio. A quanto pare non si tratterebbe di una coltellata ma di un colpo inferto con un oggetto tagliente. L’uomo, incensurato, con permesso di soggiorno e lavoro regolare, è stato trovato morto già da diverse ore la mattina del 9 agosto. Viveva alla Vucciria, ed era stato trovato con addosso solo un reggiseno. Vicino al corpo c’era anche un perizoma. Questi due indumenti sono stati mandati nei laboratori della polizia scientifica per essere analizzati.
LE INDAGINI
Gli investigatori del commissariato San Lorenzo stanno cercando capire se gli indumenti rinvenuti appartenevano alla vittima o ad un’altra persona che era lì con lui. Comunque non è solo questo il punto oscuro del delitto. Deve essere ancora accertato il motivo per cui Ullah, che viveva nel centro storico ospite di una famiglia di connazionali, la sera dell’8 agosto si sia spostato in bicicletta per raggiungere la zona del maneggio, che dista più di10 chilometri. Un luogo difficilmente raggiungibile a meno che non si conosca la zona. Il reggiseno con cui è stato trovato lascia pensare a incontri a sfondo sessuale. La pista che stanno seguendo gli investigatori è questa, anche se ora si tratterà di capire chi possa avere sferrato il colpo mortale, e perché. I dipendenti del maneggio, che hanno ritrovato il cadavere, hanno detto di non avere mai visto l’uomo lì, di non conoscerlo.