Primo piano

Per il lockdown si deciderà il 15 novembre: «Stiamo seguendo la curva»

È trascorsa appena una settimana dall’ultimo Dpcm che ha diviso l’Italia in 3 zone. Ma già il 15 novembre potrebbe essere la nuova data per decidere se cambiare ancora ed andare verso un lockdown generalizzato. Lo afferma il Corriere della Sera. Infatti pare si sta ragionando sulla necessità di adottare misure ancora più severe. Come chiudere i ristoranti il sabato e la domenica a pranzo, e la sospensione di alcune attività commerciali, che hanno ottenuto deroghe nelle zone rosse. C’è da tenere presente che i medici premono per il lockdown generale e la popolazione protesta. I dati non sono confortevoli, i contagi aumentano giorno per giorno e con essi i ricoveri nelle terapie intensive. Ma anche i decessi e le code all’esterno dei Pronto Soccorso degli ospedali.

FONTI DI GOVERNO SMENTISCONO

Il lockdown è però smentito da diverse fonti di governo, in special modo del Pd. «Al momento non esiste una ipotesi del genere», assicura un ministro di primo piano. Un altro ministro invece spiega che si aspetta di vedere gli effetti delle ultime misure sulla curva dei contagi. Anche alla luce dei primi positivi segnali di decelerazione dell’indice RT. In ogni caso, affermano le fonti governative Dem, l’impianto dell’ultimo Dpcm, adottato appena una settimana fa, già prevede automatismi che fanno scattare le zone rosse regionali, con restrizioni da lockdown, al crescere del contagio.

LOCKDOWN ANCORA EVITABILE

Il lockdown, dunque, per certi ambienti governativi viene considerato ancora evitabile. Ma, ragionevolmente, non si può nemmeno escludere. Ecco perché è stata fissata una sorta di data X entro la quale l’esecutivo dovrà decidere il da farsi.

15 NOVEMBRE SPARTIACQUE

La data sotto osservazione è quella del 15 novembre, uno spartiacque che probabilmente stabilirà se chiudere tutto o tenere aperti alcuni settori. La stretta costerà molto all’Italia e agli italiani, soprattutto dal punto di vista occupazionale, sanitario ed economico, ma se non vi sarà alternativa, occorrerà ricorrere a questa misura estrema. Entro il 15 novembre quindi, si dovrà stabilire se le misure anti-Covid imposte nell’ultimo Dpcm, che ha diviso l’Italia in tre aree di rischio, sono state efficaci. E saranno soprattutto i numeri a decidere.

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Pippo Maniscalco