Trentanove anni fa, l’11 luglio del 1982, a Madrid l’Italia conquistava il suo terzo mondiale. Domenica sera, gli azzurri di Mancini giocando contro i padroni di casa dell’Inghilterra nello stesso giorno e nello stesso stesso mese, nella finale dell‘Europeo 2020 a Wembley, proveranno a riportare in Italia la coppa vinta solo una volta, nel 1968, ben 53 anni fa. Sarà una finale inedita questa fra Italia e Inghilterra. Ed a Londrà arriverà anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che era presente a Roma, allo stadio Olimpico, per la gara inaugurale dell’Europeo fra Italia e Turchia. Sarà presente anche per la finale a Wembley.
Nella partita dei biglietti l’Italia ha già perso, 40mila contro 15mila. Ma era inevitabile, giocando la finale a Wembley, nel tempio dei nostri rivali. Domenica sera nel più importante stadio di Londra ci saranno in tutto 60mila persone, e due terzi tiferanno Inghilterra. Il resto dello stadio comunque, e non è poco, sarà colorato azzurro. Infatti sono molti gli italiani residenti nel Regno Unito. Nel frattempo la Federazione è al lavoro per portare in Inghilterra altri mille tifosi, che si stanno prenotando attraverso il sito della Figc, al costo di 610 euro, pacchetto tutto compreso. Volo charter, spostamenti, e biglietto stadio da 95 euro.
Per questa trasferta flash, derogando, previo accordo fra la Uefa e governo inglese, all‘obbligo della quarantena, i mille tifosi azzurri che partiranno, potranno restare a Londra per 12 ore. Dopo lo sbarco, nella giornata di domenica, verranno accompagnati a Wembley, dove assisteranno alla partita nello stesso settore bolla. L’iter per potere seguire la Nazionale in quest’ultima trasferta, in verità è un po’ complesso. È necessario prenotarsi, compilare un formulario online ed essere in possesso di un tampone molecolare negativo effettuato poche ore prima della partenza. Poi, al rientro in Italia, ci si dovrà sottoporre ad un isolamento fiduciario di 5 giorni nella propria abitazione, e poi sottoporsi ad un ulteriore test molecolare. Per chi resterà in Italia, in molte città come Bologna, Genova, Torino e Napoli, si stanno predisponendo delle “fan zone” dedicate, Covid free, dotate di maxi schermo. A Roma si pensa addiritura allo stadio Olimpico con 20mila spettatori.