Per la Ue non si dovrebbe più dire “Buon Natale” o “Signore e signori”

Un documento di Bruxelles: “Stop ai riferimenti a religione o genere”. Oltre a “signore e signori” Potrebbe sparire anche la distinzione fra “miss” e “mrs”. Ed è polemica

Pnrr

Un documento della Commissione europea rivolto ai membri del suo staff, dal titolo “Union of Equality”, con le linee guida per una “corretta comunicazione”, è finito invece sui media scatenando vibrate proteste per un “politicamente corretto” che a tanti è sembrato esagerato o incomprensibile. Ad esempio una delle raccomandazioni riguarda il Natale. Nel documento è scritto che si deve prestare attenzione a come si fanno gli auguri, ed a ciò che si dice perché potrebbero esserci persone non di fede cristiana. La raccomandazione è di non dire Buon Natale, ma Buone feste. Oppure affermare che le “festività sono stressanti”, e non dire più “il Natale è stressante”.

NON SPECIFICARE “MISS” O “MRS” MA USARE “MX”

C’è anche un invito a non usare i termini “Miss” o “Mrs” (signorine e signore). Sostituirli invece da un più generico “Mx”. Ed inoltre, non iniziare un discorso dicendo «signore e signori», perché, per non discriminare nessuno, basta un «cari colleghi». Nelle nuove linee guida indicate nel documento per una “corretta comunicazione”, la Commissione europea ha scritto: «Ogni persona in Ue ha il diritto di essere trattato in maniera eguale» senza riferimenti di «genere, etnia, razza, religione, disabilità e orientamento sessuale».

DA EVITARE TERMINI DISCRIMINATORI

All’interno del documento c’i sonop le raccomandazioni per non usare il termine «vecchi», perché gli anziani si risentono, o dire «malati di Aids», perché «malato» è un termine discriminatorio. Citare coppie a caso come «Giovanni e Maria», può disturbare le Malika e i Mohammad che non portano nomi cristiani. Non si può parlare di «cittadino immigrato», perché ferisce chi non ha cittadinanza. E nemmeno andrà bene gridare Forza Azzurri ai prossimi Mondiali: bisognerà specificare se trattasi di nazionale maschile o femminile. Parlando genericamente di Europa, non riferirsi alle solite Berlino, Roma e Parigi, ma occorre essere più inclusivi.

Si dovrebbero citare anche le periferiche più periferiche, come Budapest e Vilnius. E ancora, parlando di persone con disabilità è obbligatorio fare riferimento prioritario alla persona (ad esempio al posto di “Mario Rossi è disabile” va utilizzato “Mario Rossi ha una disabilità”. E quando si parla di transessuali “identificarli secondo la loro indicazione”.

PRESENTATE INTERROGAZIONI

Un gruppo di eurodeputati, che non sono d’accordo con questi orientamenti, ha presentato una interrogazione alla Commissione europea. In cui chiedono se ” tali linee guida rispettino l’articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo sul principio della libertà di espressione, che include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza ingerenza da parte delle autorità pubbliche”.