Per Santa Rosalia gli artisti e gli invisibili alzano la voce: «Noi fantasmi per lo Stato»

Santa Rosalia degli invisibili raggiungerà lo Zen, Romagnolo, Borgo Vecchio e l’Albergheria, mentre a piazza Bologni è atteso un flash mob. Continua così lo stato di agitazione permanente dei lavoratori dello spettacolo ma non solo.

“È sotto gli occhi di tutti che si tratta di una falsa ripartenza e che  molti di noi perderanno il lavoro e ad oggi nessun ammortizzatore sociale è previsto per questo periodo. Il flash mob che faremo a piazza Bologni sarà in linea con le norme di sicurezza vigenti dimostrando che,  delle soluzioni alternative potrebbero essere attuabili, se solo riuscissimo a divenire un soggetto interlocutorio con le istituzioni, e che la proiezione di un docufilm sul web non può essere concepita come unica proposta risolutiva. La risposta ad un bisogno antropologico deve essere data tramite una “condivisione” reale, che passa necessariamente da un rito collettivo».
 E’ questo l’accorato appello, anzi, per meglio dire, trattandosi di lavoro, il disperato grido d’aiuto di tanti lavoratori e lavoratrici dello spettacolo della città di Palermo, vogliosi di mantenere accesi i riflettori sullo stato di mobilitazione nazionale tramite quella che viene definita una “Santa protesta”. Un atto di rivendicazione e contestualmente azione di bellezza diffusa in vari quartieri della città. Il 14 luglio, il giorno del Festino, ” Santa Rosalia degli invisibili” con una serie di  triunfi rielaborati in forma di denuncia darà voce a chi una voce, in questo momento, non ce l’ha. È il secondo atto di protesta di “Arte è martello” (il primo fu lo sciopero al contrario di giorno 5 giugno) e prevede che  “Santa Rosalia degli Invisibili”, raggiunga i quartieri Zen (ore 17 e 30 circa),  Romagnolo (ore 18 e 30),  Borgo Vecchio (ore 19,30) e  Albergheria (ore 21 circa). 

A risuonare per le strade dei quartieri più popolari del capoluogo siciliano, laddove a dare la mazzata definitiva a un’indigenza endemica è stata la pandemia, saranno le voci dei lavoratori dello spettacolo, le voci delle donne dello zen, le voci dei migranti, e ancora di tutte quelle esistenze che chiedono che i riflettori non si spengano su nessuna categoria di invisibili, sostenendo la volontà ferma di continuare a manifestare fino a quando non saranno prese in carico misure concrete di riforma del sistema generale.  Per ogni piazza è prevista una sosta di pochi minuti, in cui gli artisti affacciati ai balconi reciteranno e suoneranno dei brevi triunfi in onore della “Santa degli Invisibili”. Un simulacro che, trasportato a bordo di un furgoncino (simbolo dei lavoratori), addobbato da rose di carta realizzate da bambini e dai residenti dei quartieri Zen e Albergheria, sarà per l’appunto accompagnato dalla voce degli invisibili, pronti a recitare incessantemente triunfi rielaborati e riscritti in forma di denuncia.

E poi il momento del flash mob, forse quello più atteso, in cui degli artisti che si materializzeranno come muti fantasmi, e da tali agiranno nello spazio, identificati da un cartello che riporta: nome, cognome, professione e matricola enpals, a sottolineare un vuoto istituzionale e morale che non può più essere tollerato. Non si hanno ancora risposte concrete da parte del Governo nazionale  e regionale e poco è stato fatto per la gestione della Fase 2, quella legata alla riapertura e alla ripresa.

LA VOCE INASCOLTATA DEGLI ARTISTI 

«Se nel futuro si prospetteranno altre possibili chiusure, – aggiungono – le soluzioni non potranno ancora una volta prevedere il blocco delle attività artistiche ma,  bisognerà ripensare a nuove strategie e immaginare nuove realtà, così come a gran voce grida tutto il comparto da oltre tre mesi. Noi artisti abbiamo lo sguardo dei visionari, come le istituzioni hanno il dovere di tutelare e promuovere l’immenso bene immateriale che ne deriva. Nello specifico abbiamo pensato ad una manifestazione che abbia come trait d’union  la relazione dell’essere umano con il sacro, dunque con Santa Rosalia».

GLI ARTISTI SI UNISCONO AGLI INVISIBILI DEI QUARTIERI PIU’ DISAGIATI

«Quest’azione – continuano – nasce anche grazie all’appoggio e alla collaborazione di varie realtà sociali (come organizzazioni del terzo settore, curia ed imprese sociali) che lavorano all’interno dei quartieri, questa sarà la cornice entro cui l’azione di protesta acquisterà ulteriore senso e sostanza. Ci auguriamo, proprio in questi giorni che le nostre voci arrivate in Senato, riescano ad  ottenere una riforma radicale della nostra condizione di lavoratrici e lavoratori, ma questo lo auguriamo a tutti coloro che di ingiustizia, sempre oggi, continuano a perire. Corriamo il rischio concreto della chiusura di tanti teatri, scuole di danza, cinema e scuole di musica.  Continuiamo dunque con lo stato di agitazione permanente unendoci a tutte le categorie di invisibili, fino a che le risposte alle richieste formalizzate dai coordinamenti nazionali dei lavoratori dello spettacolo non arriveranno, e fino a che non saremo interpellati per costruire insieme le idee progettuali e le visioni future».  

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