Pericolo mortale, lotti di formaggio ritirati per Escherichia coli: rischio letale per chi lo mangia

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Controlla se hai acquistato questo formaggio e in caso buttalo, de lo mangi puoi anche morire

E’ successo di nuovo, in un formaggio venduto al supermercato è stato trovato un batterio letale che stava costando la vita a una bambina. I formaggi, specialmente quelli prodotti con latte crudo o processati in condizioni igieniche non ottimali, possono talvolta contenere batteri pericolosi. Tra questi, i più letali includono la Listeria monocytogene che può causare la listeriosi, una malattia particolarmente grave per le donne in gravidanza, i neonati, gli anziani e le persone immunocompromesse. Nei casi più gravi, può portare a meningite, sepsi o aborto spontaneo.

Un altro batterio molto pericoloso è il Brucella spp. Che provoca la brucellosi. Questo batterio causa febbre ondulante, dolori muscolari e articolari, e in casi gravi, danni cronici agli organi. Il contatto con questo batterio è legato al consumo di formaggi prodotti con latte non pastorizzato di animali infetti, come pecore e capre.

Poi c’è anche lo Staphylococcus aureus della famiglia delle enterotossine stafilococciche. Questo batterio produce tossine che causano gravi intossicazioni alimentari, con nausea, vomito e diarrea. Le tossine sono termostabili e resistono anche alla cottura. Lo stafilococco può contaminare il formaggio durante la lavorazione, soprattutto in ambienti poco igienici.

Molto comune è anche il batterio killer della salmonella che può provocare infezioni gastrointestinali, la salmonellosi, con sintomi come diarrea, febbre e crampi addominali. Nei casi più gravi, può diffondersi nel sangue causando infezioni sistemiche potenzialmente fatali. La salmonella può contaminare il formaggio durante la lavorazione, soprattutto se non si rispettano rigide norme igieniche.

Ritiro precauzionale di cinquanta lotti di formaggio Saporito della Val di Fassa

Il Ministero della Salute ha ordinato il ritiro di cinquanta lotti del formaggio Saporito della Val di Fassa, prodotto dal Caseificio Sociale di Predazzo e Moena Sca, per la possibile presenza di Escherichia coli STEC. Questo batterio è associato alla sindrome emolitico-uremica (SEU), un grave disturbo che ha colpito una bambina di Cortina d’Ampezzo. Il prodotto, venduto in forme intere, appartiene a specifici lotti numerati con scadenza a 50 giorni. I consumatori sono invitati a non consumare i lotti interessati e a restituirli presso i punti vendita.

L’Escherichia coli STEC è un batterio particolarmente pericoloso, soprattutto per i bambini piccoli e gli anziani. Nel caso specifico, il consumo del formaggio contaminato ha portato al ricovero della bambina in diversi ospedali del Triveneto, fino al trasferimento all’Azienda Ospedaliera di Padova per cure specialistiche. La bambina è ora dimessa, ma le autorità sanitarie ribadiscono che i prodotti a base di latte crudo sono sconsigliati per le categorie più vulnerabili.

Lotti di formaggio ritirati fonte pexels - palermolive.it
Lotti di formaggio ritirati fonte pexels – palermolive.it

Lotti interessati e dettagli sulla produzione

I lotti interessati dal richiamo sono numerosi e comprendono serie specifiche identificate tra il 24185 e il 24266. La produzione è avvenuta nello stabilimento del Caseificio Sociale di Predazzo e Moena, situato a Predazzo, in provincia di Trento. Le autorità invitano i consumatori che hanno acquistato i lotti interessati a controllare attentamente le etichette e a seguire le istruzioni per il ritiro.

Questo episodio evidenzia l’importanza della prevenzione nella filiera alimentare, soprattutto per i prodotti a base di latte crudo. Il Ministero della Salute e il Dipartimento di prevenzione locale sottolineano che il rispetto delle raccomandazioni sanitarie è essenziale per evitare episodi simili. Il richiamo è una misura precauzionale per garantire la sicurezza alimentare e proteggere la salute pubblica.