Una donna, che tormentava una collega con telefonate nel cuore della notte a suon di pernacchie, è stata condannata a risarcire la vittima con oltre 41mila euro.
I fatti si sono svolti dal 2006 al 2009 con la stalker che ha confessato di aver telefonato più volte a casa della collega nel cuore della notte causando alla vittima e ai suoi familiari problemi di ansia e depressione.
“Avevo un’antipatia nata da piccole incomprensioni lavorative – aveva confessato durante un interrogatorio – Avendo il suo numero di casa, ho iniziato a fare telefonate anonime, sia di giorno che di notte, riattaccando dopo che alzavano la cornetta. Con l’andare del tempo ho fatto anche delle pernacchie”.