Pesca illegale di crostacei, sequestri e multe a Mazara del Vallo

L’operazione è stata condotta attraverso gli avanzati sistemi di monitoraggio del traffico marittimo in dotazione alle Sale Operative dei Comandi regionali della Guardia Costiera di Olbia, Palermo, Cagliari e Livorno

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Sequestrate dal personale delle Direzioni marittime di Olbia e Palermo oltre 4,5 tonnellate di pesce appartenente a specie demersali. Elevate, inoltre, sanzioni per 6 mila euro. Si tratta del frutto di controlli incrociati eseguiti sui pescherecci impegnati nella pesca dei crostacei di profondità nel Tirreno Centrale. Si tratta di una tipologia di pesca soggetta a particolari restrizioni per tutelare specie demersali, come il gambero rosa mediterraneo (Parapenaeus longirostris), il gambero rosso mediterraneo (Aristaemorpha foliacea), il gambero viola mediterraneo (Aristeus antennatus).

L’operazione è stata condotta attraverso gli avanzati sistemi di monitoraggio del traffico marittimo in dotazione alle Sale Operative dei Comandi regionali della Guardia Costiera di Olbia, Palermo, Cagliari e Livorno.

Pesca illegale di crostacei

L’intervento della Guardia Costiera di Olbia, Golfo Aranci e Porto Rotondo – coordinato dal Centro di controllo regionale Guardia Costiera del Nord Sardegna- è scaturito dal protrarsi dell’attività di pesca di uno dei pescherecci monitorati. Questo è stato per diverse ore nelle acque antistanti La Maddalena, nella nottata di sabato scorso, giornata in cui nel Mediterraneo Occidentale vige il divieto a questo tipo di pesca.

Il peschereccio, e ulteriori due unità, sono stati così ispezionati all’arrivo nel porto di Golfo Aranci. Qui avevano iniziato a sbarcare il prodotto ittico e a stoccarlo in un camion refrigerato. Questo conteneva a sua volta ulteriori catture, sbarcate a Portoferraio da un quarto peschereccio.

Gli ispettori della Guardia Costiera hanno così proceduto al sequestro di circa 3 tonnellate di prodotto ittico (scampi, gambero rosso e gambero viola). Elevate sanzioni a carico delle tre unità ispezionate. Rilevato inoltre sulle etichette di accompagnamento l’erronea indicazione della “Sicilia Meridionale” quale zona di pesca del prodotto.

L’arrivo a Mazara del Vallo

Ultimato il caricamento sul mezzo refrigerato, si è proceduto all’apposizione dei sigilli per consentirgli di raggiungere Mazara del Vallo.

All’arrivo al porto, due giorni dopo il primo accertamento, il personale della Capitaneria di porto ha proseguito gli accertamenti. A bordo dello stresso mezzo ha così reperito ulteriori 1.5 tonnellate di prodotto ittico non tracciato e non correttamente etichettato. Si è così proceduto al sequestro e alla sanzione allo stabilimento di destinazione.

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