Peschereccio di Mazara, ci risiamo: preso a sassate e fumogeni dai turchi

A distanza di poco tempo dalle mitragliate dei libici contro l'”Aliseo”, altri problemi per la flotta dei pescherecci di Mazara del Vallo

A poca distanza dalle mitragliate subite dal peschereccio «Aliseo» , impegnato in una battuta al largo delle coste di Bengasi, da una motovedetta militare libica, la flotta di Mazara del Vallo subisce un altro attacco intimidatorio. Meno grave dei colpi d’arma da fuoco che hanno ferito a un braccio il comandante Giuseppe Giacalone ma altrettanto allarmante. La disavventura ha questa volta per protagonista il peschereccio ‘Michele Giacalone’. Partito da Mazara del Vallo e giunto a est di Cipro, di fronte alla costa siriana, è stato «bersagliato da pietre lanciate da almeno 10 piccole imbarcazioni turche» e poi «speronato». Lo ha detto all’Agi l’armatore Luciano Giacalone: «Erano già accaduti episodi simili, ma mai di questa portata.

L’INTERVENTO DELLA MARGOTTINI

Alle 10.10 circa, nelle acque a nord di Cipro, “si è verificata un’interazione tra un imprecisato numero di pescherecci turchi e due pescherecci nazionali. Il “Giacalone” e il “San Giorgio 1/o”. Così la Marina Militare, spiegando che “i pescherecci turchi hanno lanciato materiali (pietre e fumogeni) e realizzato manovre ravvicinate. Una delle quali è sfociata in un contatto con il motopesca Giacalone, che ha riportato danni lievi)”. E’ quindi intervenuta la Margottini della Marina Militare con un elicottero ed una motovedetta della Guardia costiera turca “. Ha ingaggiato le imbarcazioni turche per indurle a cessare l’azione”.

Il peschereccio Michele Giacalone

SITUAZIONE INSOSTENIBILE

“È una situazione oramai insostenibile. Chi di dovere affronti la questione della sicurezza in mare per noi pescatori”. È l’appello di Mimmo Asaro, Presidente di Federpesca a Mazara del Vallo. «L’Unione Europea ci dica, una volta e per tutte, dove dobbiamo andare a pescare. Siamo rovinati», dice Luciano Giacalone, armatore del ‘Michele Giacalone’. «Io sono stato avvisato dal Comandante Michele Gennaro tramite radio. Cio’ grazie al ponte creato da un altro mio peschereccio il ‘Francesco Giacalone’, che si trova nelle acque di fronte la Grecia. A confermarmi quanto avvenuto è stato lo stesso Gennaro. Mi ha chiarito che attorno al motopesca si sono ritrovati almeno dieci pescherecci che hanno iniziato a lanciare pietre e pezzi di piombo». Il motopesca dopo l’assalto sventato, ora si è allontanato di almeno 15 miglia dal posto dove è avvenuto l’accerchiamento da parte dei turchi.