Petizione on line contro pista ciclabile via P.di Villafranca: 400 adesioni in poche ore

La risposta di Giusto Catania: “Aspettate la fine dei lavori, prima di esprimere giudizi definitivi”,

Oltre quattrocento firme per la abolizione della pista ciclabile che sta facendo impazzire i palermitani, quella dell’asse Nord-Sud, tra via Principe di Villafranca e via Praga. L’ha lanciata su Change.org Giovanni Pizzo e, attraverso la condivisione sulla pagina di facebook Libera Palermo (da Catania) ha subito ottenuto una risposta massiccia, tanto che l’obiettivo dichiarato delle 500 adesioni è praticamente già raggiunto. Le proteste degli automobilisti contro un progetto che sta causando grossi problemi alla circolazione in vie del centro che, a parere di molti, non sono adeguate alla contemporanea presenza di una pista ciclabile, sul lato sinistro della carreggiata, e dei parcheggi a pagamento (poi eliminati) sono state vibranti. Tanta rabbia, ma anche commenti ironici al tratto a zig zag nei pressi di Villa Sperlinga, per evitare i tratti di marciapiede dissestati dalle radici degli alberi, a cui si è aggiunta la collocazione di disssuasori in metallo che non fanno altro che aumentare i rischi per i ciclisti. Non sono mancati gli ingorghi, che hanno messo a dura prova i nervi degli automobilisti.

GIUSTO CATANIA CHIEDE PAZIENZA

Il progetto, finanziato con quasi un milione e mezzo di euro di fondi del ministero dell’Ambiente; i lavori dovrebbeor concludersi il 30 settembre. Aspettate la fine dei lavori, prima di esprimere giudizi definitivi“, ha risposto alle critiche l’assessore Giusto Catania, bersaglio degli strali degli automobilisti, ancor più del sindaco Orlando, secondo il quale, quella delle piste cicliabili è “Una scelta ideologica e politico-culturale a favore del ferrato e del gommato a due ruote (delle bici, n.d.r.) e per disincentivare il trasporto privato”. 

LE RAGIONI DELLA PETIZIONE

Ma la petizione non va contro le piste ciclabili, quanto al tracciato individuato.”Un’arteria di traffico, già con problemi – si legge nel testo a supporto della petizione – non si intasa. Fra i tanti posti in cui si poteva realizzare una bella pista ciclabile si è scelto, per cieca protervia e senza confronto o consenso, il peggiore. Peraltro, in condizioni di insicurezza e illogicità per ciclisti, automobilisti e pedoni.  Vogliamo liberare Palermo da questa arroganza e stoltezza con cui si tratta il bene comune e la qualità della vita dei palermitani. Non vogliamo protestare. Vogliamo cose fatte bene per il bene dei cittadini. I palemritani meritano di più di queste cose raffazzonate, incongrue, senza logica e tecnica, senza progetto e respiro urbanistico”.

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