Speronamento Nuova Iside: tracce di nuova pitturazione sulla petroliera Vulcanello

Il 20 agosto è previsto un incidente probatorio per verificare se la petroliera Vulcanello, che avrebbe speronato la Nuova Iside, sia stata ridipinta dopo il presunto incidente

La Procura di Palermo ipotizza che la petroliera Vulcanello, che avrebbe speronato e affondato il peschereccio Nuova Iside di Terrasini, potrebbe essere stata verniciata dopo l’impatto. L’ipotesi è che per coprire le tracce della collisione, una settimana circa dopo l’incidente, tra il 22 maggio e il 27 maggio scorsi, qualcuno abbia provveduto a ridipingere una parte dell’imbarcazione.

IPOTESI COLLISIONE

La Nuova Iside e la petroliera Vulcanello, lo scorso 13 maggio, nel giorno in cui il peschereccio è affondato, si trovavano nello stesso tratto di mare al largo di San Vito Lo Capo, come emerge dai tracciati radar. L’imbarcazione più piccola si è inabissata,  provocando la morte dei pescatori Giuseppe, Matteo e Vito Lo Iacono. C’è stata collisione? È quello che  vuole accertare il Gip, anche verificando in un incidente probatorio fissato il 20 agosto,  se lo scafo sia stato modificato. Il sospetto è nato  dopo che il Ris di Messina avrebbe rilevato una sovra pitturazione. Lo accerterà il perito Giorgio Barbagelata, consulente tecnico del tribunale di Genova, che dovrà eseguire una perizia chimica.

GLI INDAGATI

Attualmente ci sono quattro indagati: Gioacchino Costagliola 45 anni, comandante della Vulcanello,  Giuseppe Caratozzolo 26 anni, terzo ufficiale,  Mihai Jorascu 53 anni, timoniere e Raffaele Brullo, 74 anni, amministratore e legale rappresentante della società Augusta Due srl. Castagliola, Caratozzolo e Jorascu sono indagati perché in concorso tra loro avrebbero provocato l’affondamento del peschereccio Nuova Iside. Il terzo ufficiale e il timoniere devono rispondere anche del fatto che si sarebbero disinteressati della gestione e della cura della navigazione notturna della petroliera Vulcanello. L’amministratore della società Augusta Due srl, Raffaele Brullo,  è indagato anche per avere mutato artificiosamente lo stato dei luoghi disponendo la sovra pitturazione.