Pfizer e Moderna: al via la sperimentazione per il vaccino under 18

La sperimentazione dei vaccini per bambini teenager e under 18 darà risultato importanti. Proteggendo i giovani dal Covid proteggeremo tutti

Dopo che il numero di adulti americani vaccinati ha raggiunto quota 140 milioni, negli Usa sta partendo la seconda fase della lotta al coronavirus: infatti è al via la sperimentazione dell’antivirus sugli under 18, a partire dai sei mesi d’età. Gli studi hanno dimostrato che i bambini hanno una carica virale significativamente più alta rispetto agli adulti, che necessitano di cure intensive. Per questo motivo i più piccoli hanno maggiori probabilità di diventare una fonte nascosta di infezione e possono giocare un ruolo rilevante nella trasmissione del Covid all’interno di una comunità. Gli esperti dicono che la vaccinazione degli under rappresenterà un importante contributo alla riduzione della trasmissione del virus. Negli Usa i bambini sotto i 18 anni rappresentano 85 milioni di persone, circa il 20% della popolazione.

POCHI DECESSI NEGLI UNDER 18

Dall’inizio della pandemia in America i decessi tra i minori di 18 anni sono stati meno di 450, contro i 573.000 tra gli adulti. Nonostante questa considerazione, c’è da mettere nel conto però che i minori possono comunque contrarre il virus, e quindi contribuire alla sua trasmissione. Questa è la preoccupazione che, secondo il dottor Steve Plimpton, ricercatore che prende parte allo studio di di Moderna sui bambini, sarebbe alla radice della sperimentazione. Che ha poi spiegato: «Seguiremo questi bambini per un anno, per osservare la loro risposta». Nella fase uno dello studio Moderna tutti i bambini riceveranno la seconda dose dopo 28 giorni dalla prima. Mentre per Pfizer, il cui studio coinvolge 5.000 bambini, questo avverrà 21 giorni dopo.

LA SPERIMENTAZIONE

Nella prima fase i ricercatori parlano di una prova di “dosaggio”, durante la quale cercheranno di capire quanta quantità di vaccino possa essere tollerata dai bambini. E di quanto ne abbiano bisogno per essere protetti. Dopo che i ricercatori avranno identificato la dose appropriata per i bambini più piccoli, passeranno alla seconda parte dello studio. Che comprenderà la suddivisione del gruppo di bambini in due sottogruppi: uno a cui verrà somministrato un placebo e un altro a cui verrà somministrato il trattamento.