Pfizer: richiamo a 3 mesi più efficace. Scongelato può resistere 30 giorni
Per il vaccino Pfizer si potrebbe avere una risposta immunologica tripla con il richiamo a 3 mesi. Esteso il periodo di conservazione della fiala scongelata da 5 a 30 giorni
A proposito della somministrazione della seconda dose del vaccino Pfizer, a breve ci potrebbero essere importanti novità sul richiamo. Quando è iniziata la vaccinazione con il vaccino americano, il tempo previsto per la seconda dose era di 21 giorni, tre settimane. Nei giorni scorsi il ministero della Salute, con una circolare che conteneva in allegato il parere del Cts, ha raccomandato il prolungamento della somministrazione della seconda dose dei vaccini a mRNA Pfizer “nella sesta settimana dalla prima dose”. Portando così da 21 a 42 giorni il limite massimo per il richiamo. L’Ema ha avallato l’estensione del periodo per la seconda dose. Quindi, in pratica è raddoppiato il tempo di intervallo fra le due iniezioni.
SECONDA DOSE DOPO 12 SETTIMANE
Adesso la rivista Salute&Benessere scrive che sulla base di nuovi dati scientifici attualmente in via di pubblicazione su una autorevole rivista scientifica, potrebbe essere presa in considerazione la possibilità di un ulteriore prolungamento dell’intervallo fra le due inoculazioni. I dati in questione evidenzierebbero che con il richiamo effettuato a circa tre mesi dalla prima somministrazione, quindi dopo 12 settimane, si potrebbe avere dei vantaggi. Cioè una risposta immunologica tripla rispetto all’intervallo di 21 giorni previsto inizialmente, Soprattutto nei soggetti più anziani.
PROLUNGATA AD UN MESE LA CONSERVAZIONE DELLE FIALE SCONGELATE
Inoltre per Pfizer c’è un’altra novità. L’Ema ha reso noto che il Comitato per i medicinali per uso umano dell’Agenzia europea del farmaco, ha aumentato il periodo di conservazione del vaccino Pfizer/BioNtech. La fiala scongelata e non aperta del vaccino può essere conservata alla temperatura di 2-8° C, quindi tenendola in un normale frigorifero, per un mese invece che cinque giorni.
L’estensione del periodo di conservazione, comunica Ema, è stata approvata in seguito alla valutazione di ulteriori dati sugli studi di stabilità presentati dalla casa produttrice. Nella nota dell’Agenzia regolatoria europea si legge: «È previsto che una maggiore flessibilità nella conservazione e nella manipolazione del vaccino avrà un impatto significativo sulla pianificazione e la logistica del suo utilizzo negli Stati membri dell’Ue». Le modifiche descritte saranno incluse nelle informazioni pubblicamente disponibili sul vaccino e l’etichettatura del prodotto sarà aggiornata di conseguenza.