Lo scorso 12 settembre era partito da Fombio, dal basso lodigiano, per raggiungere l’ospedale di Piacenza. Da lì il ricovero in medicina d’urgenza, un mese di cure e poi il decesso avvenuto il 16 ottobre. Una storia purtroppo comune a tante altre, ma Giuseppe Mosconi, pensionato lodigiano di 68 anni, viveva da solo e così è morto da solo, come muoiono tante persone in questa drammatica epoca. Lo racconta in maniera straziante la sua Mercedes grigia parcheggiata fuori dall’ospedale. A notarla sono stati alcuni piacentini di passaggio. Il biglietto del parchimetro è fermo al 14 settembre alle ore 12:51. Il biglietto ovviamente è scaduto da un bel po’ e sul parabrezza c’è una sfilza di multe, bagnate e sporche. Poi due cartelli gelide, poggiati sul cruscotto.
Il primo risale al periodo della degenza: “Il signor Mosconi Giuseppe il proprietario della vettura è ricoverato in medicina d’urgenza”. Accanto un altro tremendo messaggio, questa volta con l’effige del pover’uomo: “Il sig. Mosconi Giuseppe è deceduto”.
Il pensionato non aveva un legame stretto con la famiglia e ciò che resta di questo signore, vittima della sua solitudine, è la sua auto dimenticata ormai abbandonata sulle strisce blu con i messaggi rivolti ai vigili scritti da uno sconosciuto che sicuramente aveva conosciuto Giuseppe proprio negli ultimi momenti della sua ormai triste vita.
“I nostri rapporti si erano da tempo interrotti. A settembre Giuseppe si è sentito male ed in macchina è corso in ospedale a Piacenza da solo. Aveva qualche problema di salute. I medici mi hanno telefonato, ma non ho potuto andare a visitarlo per colpa dell’emergenza Covid. Dopo la sua morte credo che l’auto sia rimasta nel posteggio; era aperta, quindi non posso dire chi abbia messo quei cartelli, io non sono stato, forse un suo amico“. A parlare è il fratello di Giuseppe Mosconi, così come riporta nell’edizione bolognese di Repubblica.
La famiglia del pensionato ha pensato alla sua presenza nei necrologi locali, accompagnata dalla stessa foto raffigurata nel biglietto del parabrezza ed un breve testo scritto. Infine la programmazione di una funzione religiosa, per dare dignità per l’ultima volta ad un uomo ‘cremato’.