In una conferenza stampa tenuta online, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e l’assessore alla Mobilità Giusto Catania hanno presentato il Piano Urbano Mobilità Sostenibile. Un documento approvato dalla Giunta e che ha avuto il via libera dai tecnici del Ministero delle Infrastrutture. Il Pums è uno strumento di pianificazione strategica che, nel corso dei prossimi dieci anni, svilupperà il sistema della mobilità urbana. Ciò con lo scopo di raggiungere diversi obiettivi di sostenibilità ambientale, tra cui un’efficace mediazione fra trasporto collettivo ed individuale e l’esigenza di rendere accessibili alcune zone della città ad oggi isolate, come ad esempio le periferie.
Adesso la parola passa al Consiglio Comunale che, dopo aver fatto le relative valutazioni, dovrà approvare l’atto. Anche se l’attuale caos politico a Sala delle Lapidi pone dei dubbi oggettivi sulla buona conclusione delle operazioni. “Noi crediamo che sia doveroso che la Giunta faccia la propria parte – dichiara Orlando -. Gli strumenti programmatori vanno in sequenza temporale. Noi ripresenteremo il provvedimento (il piano triennale delle opere pubbliche) al Consiglio Comunale che, se riterrà che qualche opera debba essere cambiata, si prenderà le sue responsabilità in quanto parliamo di opere già finanziata. Il Consiglio Comunale non ha approvato il piano senza nessun emendamento o senza spiegare quali fossero eventuali criticità. Questo ci impone di ripresentarlo perché diversamente si interromperebbe la sequenza temporale”.
Un piano che avrà una prospettiva decennale, con deadline fissata nel 2030. Vi saranno però alcuni passaggi cronologici intermedi, come quello del 2023-24 previsto per la conclusione di un primo step sui lavori del Tram. Proprio quest’ultimo, è stato indicato dal sindaco Orlando come uno dei sette punti cardine del Pums. Gli altri sono il passante ferroviario, l’anello ferroviario, la MAL (Metropolitana Leggera), le piste ciclabili, il potenziamento del trasporto pubblico urbano e della mobilità urbana. Un punto, quest’ultimo, decisamente delicato, visto che la classifica di Tom Tom Index colloca il capoluogo siciliano fra le città più trafficate in Italia.
Entrando nel dettaglio, il primo cittadino ha annunciato la volontà di completare entro il 2030 la prima tratta della Metropolitana Leggera. Un progetto da 900 milioni di euro, del cui finanziamento si occuperà il Ministero delle Infrastrutture, e che interconnetterà la zona Oreto alla stazione Notarbartolo. In merito alle piste ciclabili invece, l’Amministrazione propone un potenziamento del percorso che interesserà la Costa Sud e un coinvolgimento dei plessi scolastici, con l’inclusione di stalli all’interno delle scuole. Previsto anche un infoltimento della flotta di telecamere della ZTL, che passeranno da 5 a 31.
Intervenuto in conferenza stampa, l’assessore alla Mobilità Giusto Catania ha presentato il Piano Urbano Mobilità Sostenibile, non lesinando critiche a cui aveva bersagliato un’opera a suo dire centrale come il Tram. “Il Pums è inserito in una cornice mirata a ridurre le emissioni e a spostare 100.000 passeggeri al giorno dai mezzi privati a quelli pubblici. Voglio ringraziare i tecnici del Comune di Palermo, in quanto questo è un progetto interamente realizzato in house. Il piano cambiare la città e le abitudini dei palermitani dal punto di vista della mobilità. Un intervento che si colloca nell’ottica delle grandi città europee che hanno scelto la mobilità sostenibile come volano economico e di miglioramento della qualità della vita”.
“Il Pums è poi correlato dal piano del trasporto pubblico locale, un documento di 160 pagine che definisce le linee guida per l’edificazione delle tratte del tram, che il Ministero ha ritenuto un’opera conveniente dal punto di vista economico, sia per Amat che per la città. L’analisi costi-benefici è stata fatta con metodi scientifici. Così si chiudono le fantasticherie sul fatto che il tram non fosse conveniente. I punteggi dati dal ministero sono stati tutti sufficienti, tranne quello sulla definizione degli obiettivi, per la quale è stato chiesto un approfondimento che noi abbiamo già fornito”.
“Le procedure del tram sono in corso. Noi contiamo di mandare in gara, qualora ci fossero le condizioni, entro la fine dell’estate. Stiamo parlando delle linee A, B e C (Stazione Centrale – Stadio; Circonvallazione -Università; Notarbartolo – Giachery). Queste sono le linee su cui c’è un progetto definitivo, le procedure di gara su cui si sta definendo il bando. Abbiamo già inviato il progetto al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e alla Commissione regionale per la valutazione Via-Vas, che già ha espresso apprezzamento al lavoro del tram e che nel giro di due settimana darà parere sul progetto esecutivo. Da questo punto di vista siamo in grado di rispettare gli impegni”.
“Rispetto alle altre linee, abbiamo a disposizione un ulteriore finanziamento di 481 milioni di euro, da impegnare entro dicembre 2022. Siamo in attesa che la Corte dei Conti registri il decreto. Dopo di che, ci sarà una fase di negoziazione con i progettisti e si potrà quindi procedere all’affidamento delle linee D, E, F e G. Per noi i protagonisti del Pums sono i pedoni, i ciclisti, il tram e, alla fine, anche gli automobilisti perché prevediamo una serie di parcheggi a supporto del traffico veicolare.”.
“Visto che Tom Tom dice che Palermo è una della città più trafficate d’ Europa, proprio in virtù di ciò abbiamo la necessità di dare un altro punto di vista sulla mobilità in città. La priorità negli anni è stata data alle automobili. A Palermo ci sono troppe automobili, ne transitano in città circa 1 milioni di mezzi al giorno, su una popolazione di 680.000 abitanti. Il Piano Urbano Mobilità Sostenibile si fa carico di questo tema. Ovvero della necessità di spostare passeggeri che si muovono in macchina verso altri mezzi. Il dato di Tom Tom ci convince che dobbiamo fare di più e presto. Dimostra che siamo sulla buona strada. Il Pums è una necessità di vivibilità della città”.
“Rispetto ai cantieri, speriamo che i cantieri ci siano e che rispettino i tempi. Ciò vorrebbe dire che si sta facendo un investimento infrastrutturale sulla città. Tante città d’Italie e d’Europa hanno avuto i disagi dei cantieri, ma li hanno avuti cinquanta o sessanta anni fa. Palermo a quel tempo investiva le ricchezze nei beni privati, nella speculazione edilizia, non ha investiti nelle infrastrutture pubbliche. Questo ci dice che dobbiamo investire su questo terreno, sperando che si facciano i cantieri e lavorando perchè si rispettino i tempi. Anche sui cantieri c’è un pò di mitologia. Il Tram di Palermo è stato fermo per tanto tempo. Quando si è insediata l’Amministrazione Orlando nel 2012, ha sbloccato il cantieri e nel 2015 era in esercizio. Il problema dei cantieri è intanto farli partire, perchè per troppi anni i cantieri sono rimasti fermi, con investimenti che rischiavano di essere persi. L’unico cantiere che ha avuto davvero ritardi è quello dell’anello ferroviario e non è addebitabile all’Amministrazione Comunale”.