Piano vaccini: 500mila dosi al giorno e avere a settembre l’80% di immuni

Il piano fissa le linee operative per completare al più presto la campagna vaccinale nazionale. L’obiettivo è 500mila somministrazioni al giorno. Tra i siti per effettuare vaccini anche siti produttivi

Sarà un fiore, una primula, il simbolo della campagna dei vaccini anti covid che partirà a metà gennaio. Il simbolo è stato presentato dall'architetto Stefano Boeri - che lo ha realizzato - nel corso di una conferenza stampa con il Commissario per l'emergenza Domenico Arcuri, 13 dicembre 2020. ANSA/UFFICIO STAMPA +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Il nuovo piano vaccinale messo in campo dal governo, rivisto e potenziato dal commissario all’emergenza Francesco Figliuolo ha un obiettivo ambizioso. Prevede di vaccinare l’80% degli italiani entro fine settembre, ossia in poco più di sei mesi. Per raggiungere questo traguardo, occorrerà quindi arrivare a somministrare 500mila dosi al giorno, il triplo delle 170mila di media dell’ultima settimana. L’attuale 3,2%, i quasi due milioni che hanno già ricevuto anche il richiamo sono considerati una base di partenza.

AUMENTARE I VACCINATORI E POTENZIARE IL SISTEMA INFORMATICO

Il piano prevede un deciso, sostanziale incremento della platea dei vaccinatori. Per raggiungerlo, si potrà far ricorso oltre che ai medici convenzionati ambulatoriali e ai farmacisti, anche ai medici della Federazione Medico Sportiva Italiana ed ai medici competenti dei siti produttivi e della grande distribuzione. Infatti tra i siti per effettuare vaccini sono previsti anche quelli produttivi. Inoltre sarà indispensabile il potenziamento del sistema informatico per le prenotazioni, considerando che in alcune regioni, ha creato pesanti disservizi.

VERIFICHE GIORNALIERE

A livello operativo è stato istituito un tavolo permanente per verificare ogni giorno l’andamento delle attività sul terreno. Al tavolo, coordinato dalla Struttura commissariale, partecipano la Protezione civile, le Regioni e le Province autonome, con l’eventuale partecipazione di altri attori istituzionali e delle associazioni. Si punta a uniformare i criteri di vaccinazione, partendo dalle categorie più fragili per poi passare agli over 70 e infine alle fasce più giovani, mettendo fine a un certo caos e a disparità evidenti nei primi tre mesi tra le regioni.