Un luogo di svago che si trasforma in un campo minato pieno di pericoli a cui fare attenzione: così si presenta oggi Piazza Campolo, a Palermo, agli occhi di chi la raggiunge. Sita nel quartiere Malaspina – Palagonia, era nata come luogo di ritrovo e di riposo, circondato dagli alberi e con alcune panchine a disposizione di chi volesse intrattenersi.
Inaugurata nel 1983, in occasione della beatificazione di Giacomo Cusmano, in memoria di cui si erge la statua scolpita dall’artista Luis Angel Bravo, oggi piazza Campolo è avvolta da recinzioni rosse. Le stesse che si trovano in altri luoghi di cui abbiamo documentato il triste stato d’incuria, come Piazza Tosti e il Giardino Inglese.
La recinzione segnala un pericolo, ed effettivamente farsi male a Piazza Campolo è facilissimo. La pavimentazione è completamente dissestata: mattoni che si alzano praticamente per tutta l’area, che risulta piena di pericolosi dislivelli. Chi vive in zona evita il passaggio, chi non conosce la situazione potrebbe cadere in un batter d’occhio di giorno, ancor di più nelle ore notturne. A sollevare la pavimentazione sono naturalmente le radici degli alberi. Un quadro che necessiterebbe della dovuta manutenzione.
Anche la recinzione che dovrebbe tutelare i cittadini si trasforma spesso in una trappola. Non è raro infatti vederla giacere al suolo, magari a causa di qualcuno che l’ha, più o meno inavvertitamente, staccata. Oltre a venire meno alla sua funzione, dunque, la recinzione costituisce un pericolo sia per gli anziani che per i cittadini in generale, che finiscono per impigliarvisi e cadere. A completare il quadro del dissesto, l’immancabile spazzatura che anche qui adorna i sentieri.
Insomma, uno scenario degradante e pericoloso come tanti ce ne sono, ma a cui non vogliamo e non possiamo abituarci. “Ogni volta che passa da qua, penso che in altre città, come Padova o Ferrara, nei giardini c’è una struttura di fil di ferro e poi i sassolini; non questo cemento che i poveri alberi devono poi tirar su con le radici. Stanno male loro e stiamo anche peggio noi”. Così dice una signora a Palermo Live. La sua idea, in effetti, non sarebbe male. La ghiaia predisposta a creare spesso bei motivi o disegni potrebbe conferire il decoro ormai perduto alla piazza, nonché giovare alla salute degli alberi e a quella dei cittadini. La speranza è che ipotesi e proposte possano presto divenire concreta realtà.