E’ stato picchiato, fino alla morte, dalla madre e dal compagno. (È questa l’ipotesi degli inquirenti che indagano sulla tragedia familiare accaduta in una palazzina delle case popolari di Rosolini, in provincia di Siracusa). Ha subito per mesi ogni tipo di violenza. E’ orribile la storia che ha portato alla morte del piccolo Evan, il bambino di due anni ucciso a colpi di botte.
Sette mesi di maltrattamenti e angherie con fratture, tumefazioni all’anca e al ginocchio e perfino “il taglio di una parte dell’orecchio”, tre referti medici che certificano violenze indicibili e la madre che “per due volte porta il suo bimbo bisognoso di cure al pronto soccorso di Noto e poi si allontana dall’ospedale”. Di fatto abbandonandolo. Sono inquietanti le carte d’inchiesta sulla morte di Evan Giulio Lo Piccolo.
Nuove rivelazioni nel corso di uno speciale durante la trasmissione “Quarto Grado”, in onda su Rete 4. “Secondo il referto medico legale il bimbo sarebbe morto per un arresto cardiocircolatorio dovuto a una forma di broncopolmonite collegata alle ripetute lesioni e ai maltrattamenti subiti. Dall’esame emergerebbero anche alcune costole rotte, una frattura allo sterno oltre ad altre lesioni pregresse, sul corpicino del piccolo”.
La madre del bambino, intanto, in carcere dal settembre scorso, ha richiesto al giudice la concessione degli arresti domiciliari. Richiesta ancora in corso di valutazione.