Pittarosso, a Palermo nessun licenziamento per i dipendenti: trovato accordo
Salvi gli undici dipendenti di Pittarosso di Palermo a rischio licenziamento, dopo che l’azienda aveva annunciato la chiusura di due punti vendita. Siglato l’accordo con i sindacati Filcams, Fisascat e Uiltucs. La società ha comunicato nella giornata di lunedì ai sindacati che negli stessi locali di via Ugo La Malfa aprirà una nuova attività di altra società già nei primi di novembre, al massimo a metà mese e all’interno resterà comunque un corner Pittarosso.
I dipendenti saranno al più presto ricollocati nei punti vendita di viale Regione, via Roma e via La Malfa. Questo potrà avvenire a fronte della volontà di accettare il temporaneo trasferimento presso il punto vendita di Trapani previo un aumento del proprio orario contrattuale e con diritto di precedenza a rientrare su Palermo non appena la società effettuerà la nuova apertura del punto vendita dichiarata.
I sindacati hanno accettato e sottoscritto l’accordo con un unico criterio, ossia quello della non opposizione al licenziamento per coloro i quali rimarranno momentaneamente fuori da una possibile ricollocazione “e ai quali verrà riconosciuto un incentivo all’esodo pari a 6 mensilità e un diritto di precedenza pari a 36 mesi per una riassunzione in azienda a parità di condizioni economiche e contrattuali, rispetto ad una nuova apertura prevista prossimamente a Palermo”.
“Dopo una lunga trattativa, possiamo ritenerci soddisfatti del risultato raggiunto che ci ha permesso di salvaguardare la maggior parte dei posti di lavoro – commenta Stefano Spitalieri Segretario Generale della FISASCAT CISL Palermo Trapani – Come FISASCAT -, continueremo a vigilare sulla situazione nelle more che venga aperto un nuovo punto vendita, così come preannunciato dalla Società, in una location maggiormente strategica e adeguata al nuovo format aziendale, che consenta di ricollocare anche i lavoratori che hanno accettato il trasferimento e la fuoriuscita grazie a un diritto di precedenza alla riassunzione per 36 mesi”.