“Più bello si può se ognuno fa qualcosa”, a Palermo il progetto per la valorizzazione delle periferie

Presentato stamani, in aula consiliare, il progetto “Più bello si può se ognuno fa qualcosa”, iniziativa sostenuta dall’Istituto di formazione politica “Pedro Arrupe”, che si ispira al celebre motto di don Pino Puglisi e che mira a coinvolgere università, parrocchie, scuole, associazioni e amministrazione al fine di valorizzare il territorio cittadino.

“Esprimo soddisfazione per l’iniziativa di Padre Scordato e Padre Romano con la collaborazione di Antonella Tirrito per il progetto “Più bello si può se ognuno fa qualcosa” che ha l’obiettivo di rafforzare il senso di appartenenza alla città di Palermo e le relazioni di fiducia tra i cittadini e cittadini e cittadini e istituzioni attraverso iniziative partecipate che valorizzano la bellezza presente e desiderata”. A dichiararlo il capogruppo di Forza Italia in Settima Circoscrizione Ferdinando Cusimano, dopo l’incontro di questa mattina in aula consiliare con padre Scordato e padre Romano che hanno presentato il loro progetto.

“Bisogna analizzare tre questioni importanti per collaborare. Primo il recupero urbano rendendo ogni quartiere indipendente. Bisogna scardinare queste convinzioni politiche che tutto deve essere centrato e non decentrato. Poi il recupero delle periferie, dallo Zen 2 allo Sperone sono porzioni di Palermo abbandonate. La cura che si mette nel gestire via Libertà o piazza Politeama non è la stessa che si mette per esempio per le aeree dello Zen e dello Sperone. Necessario recuperare il patrimonio architettonico della città, ogni chiesa, ogni palazzo, ogni villa che rappresentano la storia della città. Dobbiamo attuare un recupero sociale con i giovani, questo si fa solo con la cultura facendo capire ai ragazzi il valore del territorio dove vivono. Deve esserci la forza in ognuno di noi per portare avanti il bello”.

“Finalmente un modo per rendere la mano – dice Antonella Tirrito, ex assessore all’Innovazione del Comune di Palermo – alle istituzioni e da cittadini attivi ripartire dal “bello”, dal riscoprirsi comunità, essendo ognuno corresponsabile dell’altro e della “casa comune”. In questo momento stiamo incontrando le circoscrizioni per iniziare a valutare le azioni da realizzare. Inoltre individueremo un coordinatore per ogni circoscrizione che verrà formato dal centro Pedro Arrupe per essere un attivatore di comunità. Poi l’idea è rintracciare fondi per realizzare delle iniziative che possono essere azioni concrete o anche feste che valorizzano l’essere comunità, il sentirsi comuni cittadini responsabili ognuno della propria città”.