Pizzeria “Falcone e Borsellino” in Germania, la reazione della Lega

Paparcuri

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

Non si placano le reazioni indignate e trasversali della politica a seguito della sentenza del Tribunale di Francoforte relativa all’utilizzo del nome “Falcone e Borsellino” nell’intestazione di una pizzeria. Una scelta discutibile, che aveva indotto la sorella di Giovanni Falcone, la professoressa Maria Falcone, a presentare un ricorso presso il Tribunale della città tedesca, denunciando la violazione della memoria dei due magistrati palermitani. La celeberrima foto di questi ultimi, scattata da Tony Gentile, campeggia su un muro del locale, traforato da finti buchi di proiettile; accanto, c’è don Vito Corleone, protagonista de Il Padrino, magistralmente interpretato da Marlon Brando. Una controversa mistione di simboli legalitari e segni della cinematografia che, seppure di altissimo valore, rimandano a Cosa Nostra: un accostamento a dir poco contestabile.

Come è noto, però, la richiesta di inibire l’utilizzo dell’immagine e del nome dei due giudici siciliani non ha trovato però alcun accoglimento.

Secondo la giustizia teutonica,infatti, Giovanni Falcone sarebbe un personaggio noto soprattutto in Italia e non in Germania, dove solo gli addetti ai lavori ne conoscerebbero le gesta.

La sentenza ha amareggiato, come prevedibile e comprensibile, Maria Falcone, ma anche il mondo politico, che ha espresso unanime sdegno per la decisione che consentirà al proprietario del locale, Constantin Ulbrich, di mantenere il nome.

Tra le reazioni politiche più severe, quella della Lega: il leader Matteo Salvini ha bollato la decisione come “mortificante”, stigmatizzando l’insensibilità del Tribunale tedesco che, di fatto, “sminuisce la lotta alla criminalità organizzata e permette l’intitolazione ai magistrati – eroi di una pizzeria per motivi puramente pubblicitari”.

LE RICHIESTE DELL’ EURODEPUTATA FRANCESCA DONATO

Una condanna pienamente condivisa dalla collega di partito ed europarlamentare Francesca Donato.

L’ eurodeputata della Lega Francesca Donato

“Sono profondamente indignata per la sentenza – afferma l’eurodeputata – che ha negato la tutela all’onore dei due giudici eroi uccisi nella lotta contro la mafia”. “Il nome dei due indiscussi eroi siciliani – aggiunge – dev’essere protetto da abusi e strumentalizzazioni in tutto il mondo, a iniziare dall’Europa”. “L’importanza dell’esempio che essi hanno dato all’intera Sicilia, all’Italia e alle future generazioni – dichiara inoltre l’esponente della Lega – ha un valore inestimabile, che va difeso e preservato”.

Rivolgendosi direttamente alle autorità tedesche, Donato chiede un rapido intervento “per rimuovere ogni elemento che umilia di fatto la memoria di chi ha dato la vita per il bene della comunità”.

“Invito il presidente Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio – conclude l’europarlamentare – a far sentire la voce del nostro Governo in difesa dei nostri valori e dei nostri simboli di legalità, coraggio e libertà”.

L’INTERVENTO DEL GUARDASIGILLI ALFONSO BONAFEDE

Il titolare della Giustizia del governo Conte ha scritto all’omologa tedesca Christine Lambrecht per esprimere il proprio disappunto. “Analogamente a quanto avviene in Italia – afferma il ministro in merito alla collega – nemmeno lei può entrare nel merito delle decisioni dei giudici”. “Ma è giusto – ha aggiunto Alfonso Bonafede – che io rappresenti alla ministra l’effetto culturalmente devastante di una sentenza di questo tipo”. Bonafede ha già dato incarico “ai competenti uffici del Ministero di verificare le condizioni per promuovere le più idonee ed efficaci azioni giudiziarie, in Germania e in Italia, a tutela del prestigio dei giudici Falcone e Borsellino e, dunque, delle istituzioni italiane”.