Pizzo di 23mila euro per ‘mantenere’ i detenuti, l’esattore arrestato in flagranza
L’uomo arrestato avrebbe più volte minacciato un imprenditore edile per farsi consegnare 3mila euro al mese
Con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Caltanissetta hanno arrestato un uomo con numerosi precedenti penali, tra cui associazione di tipo mafioso. L’indiziato avrebbe più volte minacciato un imprenditore edile nisseno con l’intento di farsi consegnare 23mila euro per il ‘mantenimento’ dei detenuti in carcere. Giuseppe Dell’Asta, 57 anni, con numerosi precedenti penali, tra cui associazione di tipo mafioso, avrebbe più volte minacciato un imprenditore edile per farsi consegnare 23 mila euro per il ‘mantenimento’ dei detenuti in carcere.
I carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Caltanissetta hanno arrestato l’uomo in flagranza, dopo che aveva ricevuto dalla vittima 3mila euro in contanti come acconto. Ma i militari non sono arrivati a Dell’Asta con la collaborazione dell’imprenditore, che ha ammesso di aver subìto le presunte richieste di quattrini, a denti stretti, soltanto quando i carabinieri lo hanno messo dinanzi all’evidenza con le intercettazioni telefoniche.
Richiesta di 23mila euro con ‘penale’ per il ritardi nel pagamento
Il piano era taglieggiare il costruttore per avere contanti da destinare al mantenimento in carcere dei detenuti. Questo il teorema accusatorio che ha fatto scattare l’arresto dell’esattore. Dopo avere incassato più rifiuti, Dell’Asta, per convincere l’imprenditore a pagare, lo avrebbe minacciato dicendogli che in caso contrario “qualcuno si sarebbe arrabbiato”. Avrebbe precisato pure, più volte, che i 23mila euro richiesti sarebbero serviti per mantenere i detenuti in cella. Secondo l’accusa avrebbe chiesto 3mila euro al mese, con la ‘penale’ di 100 euro per ogni giorno di ritardo nei pagamenti. Inoltre, per garantire che si sarebbero presentati suoi emissari a riscuotere, avrebbe consegnato all’altro mezza banconota da 5 euro con due righe disegnate con un pennarello. L’altra metà l’avrebbe dovuta esibire l’esattore al momento di incassare. Quella la certezza che si sarebbe trattato di suoi incaricati.
Puntuale all’appuntamento
L’appuntamento per la consegna della prima tranche di 3mila euro era fissato per la mattina del 14 settembre. Infatti, poco prima delle 10, il sospettato si è presentato per riscuotere negli uffici dell’imprenditore. I carabinieri hanno atteso che uscisse e, poco dopo, lo hanno intercettato a un posto di controllo. Dell’Asta aveva in tasca poco più di 6 mila euro in banconote da 50. È stato arrestato e nella successiva udienza di convalida ha respinto ogni accusa sostenendo che non si trattava di estorsione, ma di soldi che sarebbero stati l’anticipo di un lavorio commissionato e non più svolto e che gli avrebbe restituito. Il gip David Salvucci ne ha disposto la custodia cautelare in carcere.