Polizia Postale in allarme: in rete si vende vaccino anche a 1000 dollari

Sul web girano medicinali contraffatti, dice la Polizia Postale. E in molti casi dopo aver pagato non arriva niente

biciclette

La Polizia Postale sta monitorando le truffe sul dark web che riguardano la vendita illegale di dosi di vaccino. Non solo. Dalle polizie straniere arrivano anche segnalazioni di vendita di dosi contraffatte. Fenomeno questo ancora più pericoloso. Il direttore del Servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni, Nunzia Ciardi, ha spiegato all’Adnkronos: «Abbiamo visto che sul dark web ci sono offerte di vendita di vaccini e stiamo monitorando attentamente. È un fenomeno che balza agli occhi sotto il La Polizia Postale sta monitorandole truffe sul dark web che riguardano la vendita illegale di dosi di vaccino. E dalle polizie straniere arrivano anche segnalazioni di vendita di dosi contraffatte. Un fenomeno che balza agli occhi sotto il profilo della truffa. In sintesi chi acquista e paga queste dosi poi non si vede recapitare nulla. Vengono proposte dosi di vaccino a vari prezzi, fino a 1.000 dollari per una dose. Poi per contrattare ci si sposta sulle app di messaggistica».

INDAGINI MOLTO COMPLESSE

Le indagini sul dark web sono molto complesse, spiega la Ciardi, perché «non è semplice individuare chi propone la vendita, visto che queste zone del web sono caratterizzate da un anonimato molto spiccato». Inoltre sottolinea ancora: «Ci sono arrivate segnalazioni da qualche polizia straniera su vaccini contraffatti, anche se non siamo a conoscenza di sottrazioni alle aziende produttrici. Se ne deduce che in questo caso il rischio è ancora maggiore, perché non si sa cosa possano contenere queste dosi».

APPELLO

Il direttore della Polizia Postale ha rivolto quindi un appello ai cittadini: «Ricordiamo a tutti che il vaccino è gratuito e che ci si deve affidare solo a circuiti ufficiali. I cittadini non devono rivolgersi a canali pericolosi come il dark web. Si rischia nella migliore delle ipotesi di cadere in una trappola».