Poliziotta uccisa a Roma, gli spari mentre era in ginocchio: quasi una esecuzione

L’omicida al momento dell’aggressione non era in servizio, aveva preso alcuni giorni di ferie

Paola Romano, la donna uccisa ieri a Roma, nel quartiere di San Basilio, era una poliziotta di 57 anni. A fare fuoco è stato un collega che l’ha colpita nell’androne del palazzo dove abitava. I due prestavano servizio alla Camera dei deputati. Anche il marito della donna e il figlio sono agenti di polizia. L’uomo che le ha sparato si è poi tolto la vita.

I due erano colleghi e avrebbero avuto da tempo una relazione  definita ‘solida e salda’ da chi li conosceva. Nei comportamenti dei due poliziotti nessuno avrebbe visto qualcosa di strano. Ancora ignoto il movente del femminicidio-suicidio. Chi indaga non esclude che prima del tragico epilogo tra Romano e Carpineti possa esserci stata una lite, uno scontro verbale.

Poliziotta uccisa a Roma, “Quasi una esecuzione”

Gli inquirenti hanno accertato che l’uomo aveva preso alcuni giorni di ferie, quindi al momento dell’aggressione non era in servizio così come la vittima. Ma avrebbe ucciso la collega con la pistola d’ordinanza. Secondo alcuni testimoni, la donna è stata colpita mentre si trovava in ginocchio. Una posizione che fa supporre una sorta di esecuzione: sarebbe stata colpita alla nuca. In Procura è stata avviata una indagine in cui si ipotizza il reato di omicidio.