Polverizzati in meno di due giorni gli incentivi auto elettriche e ibride

In poco più di 24 ore i nuovi incentivi messi a disposizione per le auto elettriche sono finiti. Fra i concessionari c’è una vera e propria corsa alla prenotazione

bonus

Non c’è quasi stato il tempo di vederli “materialmente” sul portale online del Ministero dello Sviluppo Economico. Sono già esauriti i nuovi incentivi per l’acquisto di auto elettriche e ibride plug-in, stanziati dal governo lo scorso 15 ottobre attraverso il decreto fiscale e disponibili “de facto” dalle 10 di mercoledì 27 ottobre. O, per meglio dire, più che esauriti sono stati polverizzati. I nuovi “incentivi” governativi sono durati meno di trenta ore. Ed è un nuovo “record”, perché questa è la terza volta, nell’arco di un paio di mesi, che un plafond pubblico a beneficio delle nuove vetture ad elevata elettrificazione si azzera in tempi brevissimi.

STOP AI CONTRIBUTI STATALI, MA PER I SICILIANI CI SONO QUELLI REGIONALI.

A conti fatti, questo vuol dire che adesso, e fino a quando l’esecutivo non varerà nuove misure di sostegno alle vendite, per comprare un’auto elettrica si deve rinunciare a 6.000 euro di sconto pubblico, se con rottamazione, e 4.000 euro senza rottamazione. Oppure, per le auto ibride plug-in, 2.500 euro se con un veicolo da rottamare, 1500 senza. Per quanto riguarda i siciliani, dovrebbe essere ancora disponibile il bonus messo a disposizione dalla Regione Siciliana.

TUTTA COLPA DEI CONCESSIONARI?

Di sicuro c’è stato un accumulo di richieste da smaltire, ma è palese che qualcosa non torni. A quanto pare tra i concessionari c’è una vera e propria corsa alla prenotazione dell’incentivo. Specialmente sulle auto elettriche, a cui le Case danno dal canto loro priorità nel contesto di scarsità di materie prime, anche e soprattutto per la spada di Damocle Ue sulla CO2. In moltissimi casi, però, la richiesta dell’incentivo non avviene a fronte di una reale vendita dell’auto, ma di una autoimmatricolazione da parte del concessionario stesso. In sostanza si tratta delle auto che poi vengono vendute come km 0. Tutto lecito e consentito dalle procedure del Mise, sia chiaro. In un momento già molto delicato, con bonus che vanno e vengono, è inevitabile che i concessionari entrino in competizione per accaparrarsi i fondi disponibili anche in questo modo, per poi girarli ex post ai propri clienti.

OCCORRE TROVARE DELLE SOLUZIONI

È evidente che occorre rivedere il meccanismo che regola questi incentivi. Perchè questo andamento può ingenerare riflessi negativi di carattere generale di cui bisognerebbe tenere conto. Infatti le notizie sulla fine degli incentivi potrebbero scoraggiare chi sta iniziando a valutare la sostituzione dell’auto con un modello più ecosostenibile. Servirebbe quindi un incentivo stabile, non uno che debba essere inutilmente inseguito. Occorrerebbe quindi un giro di vite nel meccanismo di prenotazione. Comunque potrebbe anche avvenire che chi è interessato a sostituire la propria auto, in concessionaria potrebbe trovare al prezzo che aveva immaginato il modello che fa per lui.