Ponte Morandi, quattro anni dalla tragedia: “Genova vuole giustizia”

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A quattro anni dal crollo del Ponte Morandi la ferita è ancora aperta sul cuore dell’Italia. Oggi Genova ha ricordato le 43 vittime di quel tragico giorno presso la Radura della Memoria. “Genova non dimentica, Genova vuole crescere, Genova vuole giustizia”: così ha dichiarato il sindaco Marco Bucci nel suo intervento.

Il mio primo pensiero va alle vittime e ai familiari delle vittime – ha proseguito -. Genova non vuole dimenticare, noi saremo sempre vicini ai parenti di chi ha perso la vita, Genova scolpirà nella pietra questa data: il 14 agosto”. Un pensiero anche “alla città che ha molto sofferto, soprattutto in questi due quartieri Certosa e Sampierdarena, ma c’è un grande progetto per quest’area, e anche per il memoriale ci sono stati intoppi ma ci rimboccheremo le maniche e lo faremo”.

Poi uno sguardo “al futuro della città e della società civile. È è compito dell’amministrazione proteggere i propri cittadini e fare in modo che non accadano più cose simili”.

PONTE MORANDI, LE NOTE DI DRAGHI E MATTARELLA

 Per la ricorrenza il premier Mario Draghi ha inviato un messaggio al sindaco Marco Bucci. “Il dolore per questa terribile ricorrenza si associa a una convinzione: lo Stato deve fare tutto il possibile perché tragedie simili non avvengano mai più“, ha detto il presidente del Consiglio. “Dobbiamo garantire la sicurezza delle nostre infrastrutture, tutelare la vita dei cittadini. Ne va della credibilità dell’Italia e delle istituzioni”.

“Si rinnova il dolore della tragedia che ha colpito 43 vittime. Una ferita che non si può rimarginare, una sofferenza che non conosce oblio, una solidarietà che non viene meno“. Così in una nota il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Un dramma che segna la vita della Repubblica e per il quale la magistratura sta doverosamente accertando le responsabilità”. “Rinnovo anzitutto ai familiari, costretti a patire il dolore più grande, la più intensa solidarietà della nostra comunità nazionale”, ha aggiunto.

La nota del capo dello Stato prosegue. “Si manifesta l’esigenza di interventi adeguati a sostegno dei familiari delle vittime di tragedie come queste: occorre che la normativa sappia dare risposte a queste esigenze. L’azione svolta dal comitato dei familiari delle vittime è risultata preziosa, vero e proprio memoriale vivente della tragedia, in attesa della realizzazione del memoriale proposto a monito permanente”.

“PROCESSO DA CONCLUDERE IN TEMPI RAPIDI”

La cerimonia in Liguria ha visto anche l’intervento del ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini. “Il processo per il crollo del ponte Morandi va concluso in tempi rapidi per fare piena luce su quanto successo e individuare chiaramente le responsabilità di tutti a ogni livello”, ha dichiarato. “Auspico che il processo proceda senza interruzioni e ritardi. Per questo ringrazio i magistrati, le forze di polizia e gli uffici del tribunale per l’impegno profuso finora e per quanto verrà fatto per rendere questo auspicio realtà, pur nel rispetto dei diritti di tutte le parti”.

“La scelta del governo e del Ministero di costituirsi parte civile contro gli amministratori privati e pubblici compresi quelli che allora lavoravano al ministero rende evidente la volontà delle istituzioni di fare piena luce sui fatti e perseguire i responsabili, nessuno escluso, confermando al tempo stesso la vicinanza dello Stato alle vittime”. Così il ministro ha concluso.

Foto Facebook Mara Carfagna