L’aula del Senato ha approvato con 103 voti favorevoli, 49 contrari e tre astenuti la conversione in legge del decreto sul Ponte sullo Stretto di Messina.
Il decreto era stato varato il 31 marzo dal Consiglio dei ministri. Il ddl di conversione era stato già approvato dalla Camera in prima lettura lo scorso 16 maggio. Il testo va ora convertito in legge entro il 30 maggio.
“È una decisione storica, definitiva, attesa da più di 50 anni”, ha dichiarato Matteo Salvini, vicepremier e ministro alle Infrastrutture nella conferenza stampa che si è tenuta dopo la votazione. Il ministro ha ribadito poi quanto già espresso in altre occasioni: si tratterà di un’opera green, saranno 100.000 i posti di lavoro che si verranno a creare mentre il risparmio per i siciliani sarà di circa 6 miliardi di euro l’anno.
“Non è il Ponte di Messina, è il Ponte degli italiani“, ha aggiunto Salvini. “Oggi tra le critiche ho sentito alcuni passaggi di gente che non ha letto o forse non ha capito: il ponte lo fanno gli ingegneri, non i politici. È il ponte più studiato e approfondito al mondo. Siamo a 55 anni dai primi progetti. È fatto per resistere al vento, al sisma e alle correnti marine. Servirà a tutta Italia, alle imprese del Nord e dell’Europa, e i cittadini risparmieranno soldi e tempo. Per la Calabria e la Sicilia il Ponte è un risarcimento danni per promesse mai mantenute”.
Stando a quanto anticipato dal ministro, i lavori partiranno entro l’estate 2024. L’opera costerà intorno ai 14 miliardi, come indicato dal Def.