Porno stalking di un 40enne palermitano nei confronti della ex di Avellino
Per raggiungere il suo scopo l’uomo si è servito di strumenti informatici e di numerosi account sui principali social network.
Deve essere stato un vero e proprio incubo quello attraversato da una donna campana, alle prese con uno stalker di Palermo. Il 40enne infatti, probabilmente spinto ad agire a causa della non accettata interruzione del rapporto, ha cominciato una serrata vendetta condita da atti persecutori. Diffusione illecita di immagini e video sessualmente espliciti (cosiddetto revenge porn) e tentata estorsione.
Per lui, i Carabinieri della compagnia di Ariano Irpino e della compagnia di Palermo San Lorenzo hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. L’ha emessa il gip di Benevento su richiesta della Procura beneventana.
COINVOLTA LA FIGLIA MINORENNE DELLA DONNA
Secondo quanto accertato dalle indagini, l’uomo molestava l’ex compagna con minacce verbali e messaggi telefonici. Minacche causa di un perdurante stato d’ansia e di paura e un fondato timore per l’incolumità propria e dei propri cari. Le condotte persecutorie si sono concretizzate attraverso l’invio di numerosi messaggi e di telefonate, dal contenuto minaccioso per la vittima e per la figlia minorenne della stessa. L’azione di stalking è proseguita mediante la diffusione di immagini e video che ritraevano la vittima in atteggiamenti sessualmente espliciti. Per raggiungere il suo scopo l’uomo si è servito di strumenti informatici e di numerosi account sui principali social network. Mediante i quali l’indagato diffondeva i contenuti a sfondo sessuale.
DA PALERMO AD AVELLINO
Il 40enne inoltre ha posto in essere richieste estorsive ai danni dell’ex compagna, sempre con l’intento di controllarla e di riallacciare la relazione sentimentale con la stessa. L’indagato, infine, anche di recente, da Palermo si è recato nel comune irpino per rintracciare la vittima e riallacciare con la stessa contatti. Nel corso delle indagini il sequestro preventivo mediante oscuramento dei profili social utilizzati dall’indagato. Il gip di Benevento ha ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza e le esigenze cautelari a carico dell’indagato, accogliendo la richiesta della Procura di applicazione della misura della custodia