Positivi dopo dosi anti Covid: “Il vaccino protegge dai rischi di morte”

L’intervista esclusiva al Prof. Antonio Cascio. Il direttore dell’unità di malattie infettive del Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo, chiarisce i dubbi più comuni sul vaccino anti Covid-19.

Positivi al Covid dopo essere stati vaccinati: dall’inizio dell’imponente campagna vaccinale, in Italia così come nel mondo, sono stati diversi i casi registrati. Ciò che ne è scaturito è stata la solita Santa Barbara di opinioni contrastanti. Sui social poi, da sempre terreno fertile per discussioni a sfondo sociale, sull’argomento è ormai una vera e propria caccia alle streghe. Ad alimentarla i recenti fatti di cronaca, che, ad esempio in Sicilia hanno visto una dottoressa di Partinico e un medico di Ragusa contrarre il virus, ambedue dopo la seconda dose del vaccino ed entrambi in maniera asintomatica. Altro caso che fa discutere quello dei 7 infermieri di Abbiategrasso in Lombardia: vaccinati nello scorso mese di gennaio con il Pfizer, sono risultati positivi al Covid ed in particolare alla variante inglese.

In merito ai vaccini anti Covid-19 si fa tanto parlare del rapporto costi/benefici, enormemente favorevole a quest’ultimo. Eppure, dal momento che a fare “rumore” è la notizia della morte anche di una singola persona vaccinata, dubbi e ansie non possono che aumentare. Si pretendono risposte chiare, soprattutto dagli esperti, motivo per il quale Palermo Live ha contattato il Prof. Antonio Cascio,  direttore dell’unità di malattie infettive del Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo

E’ normale che alla seconda dose di un vaccino si possa risultare positivi al Covid-19?

Il vaccino sicuramente protegge dalla malattia grave o dai rischi di morte. Che protegga dall’infezione, ma questo lo si è detto fin dall’inizio, nessuno lo può assicurare. Quindi non c’è da stupirsi che il virus possa albergare all’interno delle mucose di una persona vaccinata finendo per positivizzarla. Poi, se questa persona possa pure contagiare è tutto da vedere, anche se sembra sia poco probabile“.

Cosa s’intende quando si parla di percentuali di efficacia a seconda del tipo di vaccino?

In questo caso non si fa riferimento alla percentuale di sicurezza dei vaccini, quanto all’efficacia degli stessi. Spiegato in maniera molto grossolana, tanto per rendere l’idea, significa che, se l’efficacia di un vaccino è del 95%, su 100 persone che vaccino, 5 potrebbero ammalarsi.

Questo vuole dire che alle suddette 5 persone è come se non fosse stato inoculato nulla e che rischiano allo stesso modo dei non vaccinati?

Lasciando stare la teoria, nella pratica si è visto che tutti coloro che hanno contratto il Covid dopo avere fatto il vaccino, si sono ammalati in maniera molto più leggera.

Il professore Cascio durante una Live vaccino
Il Professore Cascio durante una Live

Sono in tanti a chiedersi se non sarebbe più corretto parlare di siero anzichè di vaccino

La definzione di siero è completamente sbagliata. Siero è un termine spesso usato impropriamente dalla stessa stampa, come se si volesse trovare una sorta di sinonimo per non ripetere la parola vaccino. Per siero si intende quel liquido che contiene degli anticorpi. Esattamente come quando si fa il siero antitetanico, contentente gli anticorpi contro il tetano. Il siero corrisponde semmai agli anticorpi monoclonali e viceversa”.

Per quanto riguarda la sicurezza, si può davvero affermare che un vaccino vale l’altro?

Per quanto riguarda la sicurezza, tutti i vaccini indistintamente possono essere associati a piccoli effetti collaterali, dalla febbre al gonfiore localizzato al braccio o un po’ di dolore. Quello che purtroppo è successo e che ci preoccupa un po’ tutti, è questo numero eccessivo di casi di trombosi profonda, spesso a livello dei vasi cerebrali che ha causato la morte di alcune persone. E anche se si tratta sempre di un numero di casi minimo rispetto alla totalità di vaccinazioni effettuate fino ad ora, nessuno potrebbe mai minimizzare o criticare chi ha paura. A mente fredda  diciamo che le sperimentazioni cliniche servono a confermare che i vaccini funzionino, e a garantire che i loro benefici siano maggiori dei potenziali rischi o effetti secondari. Obiettivamente la strategia vaccinale è sempre la più corretta da perseguire. Laddove la vaccinazione è stata fatta in maniera estensiva, vedi in America o in Inghilterra, di morti non ce ne sono più“.

Le controindicazioni legate ai fenomeni di trombosi post vaccino, riguardano esclusivamente l’AstraZeneca?

Generalmente la maggiore incidenza ha riguardato il vaccino anglo-svedese, anche se è corretto ricordare che alcuni casi sono stati ravvisati anche dopo la somministrazione del Pfizer. Perché questo sia successo non è ancora chiaro. Diciamo che dal punto di vista numerico i casi restano a livelli bassissimi, anche se, ribadisco, nessuno vorrebbe mai sentire che un vaccino causi la morte anche di una singola persona”.

Proiettandoci alla bella stagione, cosa bisogna aspettarci?

L’augurio è di rivedere le spiagge popolarsi di gente, sempre con la giusta dose di attenzione. Da qui a qualche mese aumenteranno le persone vaccinate, ragion per cui non vedo perché non essere ottimisti”.