Possibile il ritorno a scuola con pannelli di plexiglass e visiere
Nella riunione che la ministra Azzolina ha avuto ieri con i sindacati ed il premier Conte sulla ripartenza della scuola a settembre, sono state presentate alcune ipotesi per favorire il rientro nelle classi degli studenti in sicurezza
Occorre prendere atto che il coronavirus ha stravolto la vita della scuola, portando scompiglio non solo nell’anno scolastico che sta finendo, il 2019/2020, ma anche cambiando alcune regole in quello che verrà. Perché sarà inevitabile l’applicazione di quelle norme, del tutto inedite e impreviste, che possano permettere la ripresa in sicurezza della vita scolastica.
RIUNIONE CON IL PREMIER E CON I SINDACATI
La ministra Azzolina ieri, nel corso di una riunione con i sindacati ed il premier Giuseppe Conte sulla ripartenza della scuola a settembre, ha presentato alcune ipotesi che potranno favorire il rientro nelle classi degli studenti. «L’obiettivo è quello di tornare a scuola tutti insieme, in piena sicurezza. Dobbiamo rientrare in presenza, guardarci negli occhi. Sulla scuola tutti noi giochiamo una partita importante, parliamo del percorso formativo dei nostri ragazzi». Questa l’opinione sulla quale hanno concordato tutti.
A SETTEMBRE NUOVE REGOLE
Quali potrebbero essere le nuove regole della scuola a settembre? Anzitutto sono previste visiere al posto delle mascherine, per mantenere la socialità e garantire anche gli studenti disabili. Sono in programma anche pannelli di plexiglass per mantenere il distanziamento tra i banchi, come già hanno fatto in altri Paesi europei. Tutto con l’obiettivo della socialità: «Vogliamo tenere quanto più possibile unito il gruppo classe» ha ribadito la Azzolina. Per i lavori necessari a realizzare gli interventi previsti, potrebbero essere utilizzati i 330 milioni di euro già previsti per gli enti locali per l’edilizia scolastica leggera, ed anche gli 850 milioni destinati alle scuole secondarie di II grado.
ALTRE IPOTESI
Ci sono in ballo anche altre ipotesi. Una potrebbe essere la riduzione dell’ora scolastica da 60 a 40/45 minuti, e inoltre fare lezioni anche di sabato. Si ipotizza anche la possibilità di potere utilizzare spazi all’aperto. Si pensa alla possibilità di portare gli studenti fuori dalle scuole, e fare lezioni in ambienti adatti a favorire maggiormente il distanziamento, dove sia necessario. Potrebbero essere musei, cinema o teatri.
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