Politica

Precari Covid dell’Asp di Palermo senza stabilizzazione, “Dalla Regione solo indifferenza”

Si torna a parlare dei precari Covid da due anni in attesa di una stabilizzazione dalla Regione Siciliana. “Una platea che vanta delle legittime aspettative e che durante la pandemia Covid ha lavorato con abnegazione e spirito di servizio, restando a stretto contatto con il personale sanitario, in fiera e non, mettendo a serio rischio la propria incolumità. Difenderemo questi ex lavoratori che sono stati reclutati in un momento di difficoltà per la nazione, utilizzati in prima linea e che hanno dato il loro notevole contributo alla risoluzione della pandemia. Considerate le innumerevoli opportunità lavorative che nel breve tempo si determineranno nel mondo sanitario, dalla Tele­medicina alla revisione della rete ospedaliera, con la pianificazione prevista dal Pnrr delle Case di Comunità, le Cot, e gli Ospedali di Comunità, sarebbe naturale l’utilizzo di questi lavoratori che rappresentano un importante patrimonio umano e professionale”. Lo dichiara in una nota il segretario generale Uil Fpl Totò Sampino. Il 10 gennaio si è tenuta una riunione tra i sindacati ed i lavoratori con quest’ultimi che hanno mostrato sconforto per l’indifferenza mostrata dalla Regione Siciliana. Si tratta di circa 250 persone che per due anni hanno lavorato per l’Asp di Palermo e che da febbraio 2023 si ritrovano a casa senza un lavoro.

La Uil Fpl, inoltre, alla luce della sentenza del 28 giu­gno scorso, emessa dal Tar di Lecce ai sen­si del Decreto Legge Madia e delle successive leggi finanziarie, chiede che venga applicata anche in Sicilia questa sentenza secondo la quale le stabilizzazioni del personale precario nel servizio sanitario nazionale prevalgono su ogni altro procedimento di assunzione, compreso il principio della prevalenza dello scorrimento di graduatorie di concorso in corso di efficacia. “Pertantom – continua Sampino – si chiede al­l’Assessore Regionale alla Salute di emanare una circolare, al fine di bloccare lo scorrimento di graduatorie per far valere la legge che riconosce il potere in questione. Visto che tale procedura viene disattesa, in alcune Asp, e si conti­nua a far scorrere le predette graduatorie già scadute, anche in presenza di personale precario da stabilizzare. Considerato il quadro non univoco delle aziende sanitarie, nonché l’applicazione della giurisprudenza in maniera non uniforme, al fine di evitare difformità comportamentali, chiediamo un incontro urgente, per affrontare e trovare adeguate soluzioni alla questione”.

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Redazione PL