Premio Internazionale Padre Pino Puglisi, grandi emozioni per la 19esima edizione: ecco i premiati

La 19esima edizione del Premio Internazionale Padre Pino Puglisi è stata dedicata alle persone semplici e al loro silenzioso altruismo. Una serata, con produzione esecutiva a cura della Panastudio, condotta dal presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia e condirettore nazionale del Tgr RAI Roberto Gueli e dalla collega RAI Tiziana Martorana e con la direzione artistica di Francesco Panasci, ricca di riflessioni, testimonianze, arte e musica. Il Premio, promosso dall’Arcidiocesi di Palermo e dall’Associazione Giovani 2017 3P, con il patrocinio del Ministero delle politiche giovanili, della Regione Siciliana, dell’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana, dell’ARS e del Comune di Palermo, è diventato un appuntamento prezioso per dare voce alla bellezza del Bene e alla speranza.

“Se il male fa rumore, il silenzio trasforma il volto del mondo – esordisce l’arcivescovo di Palermo Mons. Corrado Lorefice. Vorrei esprimere un giudizio nei confronti di chi vuole rendere razionale la guerra: la guerra è irrazionale. Dobbiamo tornare ad essere operatori di pace, di bene e di giustizia. Questa è la testimonianza di padre Pino Puglisi”.

I sette premiati

Sette i premiati di questa edizione scelti dalla giuria presieduta dall’arcivescovo di Palermo Mons. Corrado Lorefice e formata da Roberto Gueli, Rolando Caruso, Vincenzo Bagarello, Ignazio Garsia, don Antonio Garau, Vito Lo Scrudato, Franca Barone e Gemma Ocello. Il premio di quest’anno è stato realizzato dall’artista palermitano Giacomo Rizzo e raffigura Padre Pino Puglisi con i suoi ragazzi.

Zenaida Bonaventura, Francesco Zavatteri, Alex Zanotelli, Ignazio Ingrao, Andrea Rinaldo, Angelica Edna Calò Livné e Gino Cecchettin: ognuno, nel loro ambito, ha impostato la propria vita su uno sguardo attento verso il prossimo. Entusiasta l’ideatore del premio, don Antonio Garau, che continua a lavorarci instancabilmente anno per anno in armonia con l’arcivescovo di Palermo Mons. Corrado Lorefice e con la presidentessa dell’Associazione Giovani 2017 3P Gemma Ocello. “La presenza di personalità di tutto il mondo – commenta don Garau – che vivono la loro vita testimoniando il senso del rispetto e della dignità dell’uomo sono la nostra forza nel credere che le cose possono cambiare, come diceva padre Pino Puglisi”.

“Sono felice di annunciare – aggiunge – che il 29 novembre, proprio nel salone della mia Chiesa a Borgo Nuovo per la prima volta si terrà un convegno dedicato alle periferie davanti al ministro per lo sport e per i giovani Andrea Abodi. I protagonisti saranno i bambini del quartiere, saranno loro a parlare delle loro difficoltà e dei loro sogni”.

Giovani protagonisti

Tanti i giovani che hanno preso parte alla serata: trenta di loro hanno ricevuto la Borsa di studio “Vivere per sognare” attraverso la quale potranno proseguire gli studi. Presente in sala, tra le autorità, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla: “Tutti abbiamo bisogno di umanità e padre Garau con queste 19 edizioni del Premio Internazionale Padre Pino Puglisi non solo ci dimostra di avere mantenuto viva e vivida una memoria di un testimone straordinario, quale è stato padre Pino Puglisi, ma anche la sua lezione. Questa lezione dobbiamo tenerla presente nel nostro lavoro quotidiano. Noi ci stiamo attivando per realizzare il primo stralcio di ristrutturazione della sua Chiesa dove svolge tante attività nel quartiere”.

Il Premio Internazionale Padre Pino Puglisi al Teatro Politeama

La serata, ogni anno ospitata al Teatro Politeama Garibaldi di Palermo, è stata allietata dalla comicità del cabarettista siciliano Antonio Pandolfo e dalle esibizioni musicali travolgenti di Dorrey Lyn Liles & Sylwester Ostrowsky con special guest il batterista Owen Hart e la sassofonista Pang SaxPackgirl, accompagnati da Fabio Lannino e Salvatore Bonafede, e poi i Bellamorea, duo composto dai fratelli siciliani Emanuele e Francesco Bunetto cantautori di musica Pop World del Mediterraneo. Sul palco anche la straordinaria Simona Molinari accompagnata dalla Brass Youth Jazz Orchestra diretta da Domenico Riina. A lei il compito di chiudere la serata con il brano “La felicità”.

Le motivazioni per premiato

Ignazio Ingrao, giornalista del Tg1 e Vaticanista di rilievo, rappresenta con la sua storia un’unione armoniosa tra radici siciliane e talento romano. Con passione e competenza, racconta la Chiesa e il Santo Padre attraverso reportage, inchieste e libri, offrendo al pubblico una narrazione intensa e profonda.

Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano e testimone autentico del Vangelo, ha dedicato la vita a dare voce agli ultimi, denunciando ogni forma di ingiustizia e sfruttamento. Dalle baraccopoli di Korogocho al quartiere Sanità di Napoli, la sua missione di amore e speranza è una luce per chi combatte contro fame, violenza e soprusi. Esempio di coraggio e di impegno nel costruire un mondo più giusto e solidale.

Angelica Edna Calò Livné, con la Fondazione “Beresheet LaShalom – Un inizio per la pace” ha saputo unire giovani di diverse etnie e religioni, portando in tutto il mondo un messaggio di fratellanza universale. Attraverso teatro, musica e danza, parla ai cuori dei ragazzi con un linguaggio nuovo e diretto, costruendo ponti di speranza e dialogo.

Gino Cecchettin, con straordinaria forza interiore ha trasformato il dolore per la tragica perdita della figlia Giulia in un esempio luminoso di amore, perdono e pace. Con il suo impegno e il suo “galateo della sofferenza”, ci insegna che anche il dolore più profondo può generare speranza e umanità, diventando un faro per chi attraversa momenti di difficoltà.

Andrea Rinaldo, scienziato di fama mondiale e vincitore dello Stockholm Water Prize, ha dedicato il suo lavoro a studiare il legame tra cambiamenti climatici, estremi idrologici e diffusione delle epidemie. Promuove una gestione equa delle risorse idriche, offrendo una visione globale per costruire un futuro più sostenibile e solidale per l’umanità.

Francesco Zavatteri, con coraggio ha trasformato il dolore per la perdita del figlio Giulio in un impegno concreto contro le dipendenze. Con La Casa di Giulio, ha creato un luogo di ascolto e accoglienza, offrendo speranza a chi è travolto dal dramma della droga e sostegno alle famiglie che ne soffrono. Esempio prezioso di resilienza e umanità.

Zenaida Boaventura, con La Casa di tutte le genti ha dato un’opportunità a tante mamme lavoratrici e ai loro figli, creando un luogo di accoglienza e integrazione. Con coraggio e sensibilità, ha trasformato ostacoli in ponti, dimostrando che la solidarietà e l’incontro tra culture diverse possono generare comunità più forti e unite.